ISRAELE – Governo chiede proroga a uscita da sud del Libano

Altri 30 giorni per poter completare in sicurezza il ritiro dei propri soldati dal Libano meridionale. È la proroga chiesta da Israele agli Stati Uniti mentre si avvicina la scadenza del cessate il fuoco siglato con Hezbollah a fine novembre. Secondo l’intesa, i soldati di Tsahal devono lasciare entro il prossimo 26 gennaio il sud del Libano. Ma per Gerusalemme i 60 giorni previsti nella tregua non sono sufficienti. Hezbollah ha ancora la capacità di ricostruire la sua infrastruttura terroristica nell’area e quindi minacciare il nord d’Israele.
Secondo l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Michael Herzog, l’accordo non è «scalpito nella pietra» e prevede una certa flessibilità. Intervistato dalla radio dell’esercito, Herzog ha spiegato che Gerusalemme sta negoziando con l’amministrazione del presidente Donald Trump per ottenere più tempo e permettere all’esercito libanese di assumere pienamente il controllo della regione. «Le discussioni sono in corso e confidiamo che le esigenze di sicurezza di Israele saranno comprese», ha dichiarato l’ambasciatore. «Hezbollah sta usando questa pausa per rafforzarsi. Non possiamo permettere che la storia si ripeta», ha avvertito Uri Kelner, capo del Consiglio regionale del Golan, intervistato dall’emittente Kan.
Mentre si intensificano le discussioni sul ritiro dal Libano, rimane l’attenzione sulla Cisgiordania, dove le forze di sicurezza israeliane continuano la vasta operazione antiterrorismo avviata 48 ore fa. Nella tarda serata di mercoledì, 13 terroristi sono stati uccisi, tra cui due direttamente coinvolti nell’omicidio di tre israeliani e nel ferimento di altri otto a Kedumim il 6 gennaio, ha dichiarato Tsahal.