ROMA – Sami e Piero, storia di un’amicizia

Seicento studenti in sala, circa 500.000 collegati in streaming, hanno ascoltato una storia d’amicizia più forte di ogni ostacolo e abisso. Più forte della persecuzione nazifascista, di Auschwitz-Birkenau, dei traumi innescati da quell’esperienza.
Un legame speciale ha unito in vita i testimoni Sami Modiano e Piero Terracina, che avevano rispettivamente 14 e 15 anni quando finirono nell’inferno di Birkenau. Sami vi fu deportato da Rodi, Piero da Roma. Approfondisce il loro rapporto e il loro impegno per la memoria il libro Così siamo diventati fratelli (ed. Mondadori), scritto da Modiano insieme al ricercatore della Fondazione Museo della Shoah Marco Caviglia. Se ne è parlato al Teatro Argentina, su iniziativa proprio della Fondazione, dove Modiano e Caviglia hanno risposto alle domande e a curiosità dei ragazzi. Al loro fianco sedeva Ettore Terracina, nipote di Piero. Un modo per suggellare la continuità di questa storia e del suo messaggio di speranza.