MILANO – Jarach: «Memoria, servono le parole giuste»
A Milano la preoccupazione è condivisa da istituzioni e comunità ebraica: l’antisemitismo e le parole d’odio sono sempre più diffuse. L’argine della memoria deve essere ricostituito. «Sia il pilastro della società, non solo un omaggio alle vittime della Shoah e del nazifascismo. Sia uno strumento contro l’indifferenza e l’odio di oggi», afferma il vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, Ilan Boni, davanti all’ex albergo Regina. Qui, nel cuore di Milano, le SS stabilirono tra dal settembre 1943 e all’aprile 1945 il proprio quartier generale. Qui è iniziato ufficialmente il Giorno della Memoria milanese, per commemorare, come recita la targa sull’ex albergo, «antifascisti, resistenti, ebrei di cui il nazismo e il fascismo avevano deciso il sistematico annientamento».
Sotto la pioggia battente, sono risuonati molti allarmi sullo stato della memoria, sugli attacchi subiti dalla senatrice a vita Liliana Segre, sui rigurgiti di antisemitismo. «Secondo un’indagine dell’istituto Swg un italiano su quattro considera il Giorno della Memoria “inutile”. È una dato su cui riflettere per capire come agire», sottolinea l’assessore alle Finanze del Comune di Milano, Emmanuel Conte. «In questo periodo difficile, è essenziale costruire sinergie» tra le diverse istituzioni e associazioni «per condividere gli obiettivi del 27 gennaio», rileva il presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarach. Il suo un appello arriva poco prima del discusso incontro organizzato dal Comune a Palazzo Marino, con la partecipazione di Ucei, Aned, Anpi. La Comunità ebraica di Milano non c’è, in polemica con le prese di posizione contro Israele dell’Anpi cittadino e nazionale. «Dobbiamo superare le contese, usare le parole giuste e ritrovare condivisione e serenità per poter formare le nuove generazioni», conclude Jarach, invitando i presenti a visitare il Memoriale della Shoah. Qui in queste ore si è recato il ministro dell’Istruzione e al Merito, Giuseppe Valditara. In un messaggio prima della visita, il ministro ha ribadito l’impegno del governo per la memoria. «L’educazione al rispetto di ogni persona e la promozione della dignità umana sono per noi un dovere verso le future generazioni», ha dichiarato Valditara.
d.r.