ROMA – La Sapienza ricorda quattro docenti espulsi nel 1938

Storie, biografie e percorsi di vita “tra persecuzione e sterminio” hanno caratterizzato l’iniziativa dell’Università La Sapienza di Roma per il Giorno della Memoria, per ricordare chi fu vittima di persecuzione antisemita. Durante l’evento, realizzato al Nuovo Teatro Ateneo in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, gli storici Umberto Gentiloni e Serena Di Nepi hanno presentato i risultati del progetto “Sapienza per la Memoria”, sviluppato con il coinvolgimento attivo degli studenti. Al centro oggi le vicende dei docenti Valerio Artom, Nella Mortara, Alessandro Della Seta e Otto Rosenthal, espulsi dall’università 1938. Furono in tutto 67 le persone travolte dalle leggi razziste solo dentro a La Sapienza. Come spiegato da Di Nepi, le storie di queste persone «si diramano all’interno e all’esterno della Regia Università, si intrecciano con quelle della comunità scientifica di cui ciascuno di loro era parte fino al 1938 e di cui si sarebbe continuato a considerare parte integrante anche dopo, nonostante la nuova condizione». Studiare approfonditamente le loro vicende, ha poi aggiunto la studiosa, «carica di contenuti e di vitalità le liste di nomi e ci permette di ritrovare nelle carte tasselli importanti della loro identità», con l’obiettivo di «restituire corpo, sostanza e personalità individuale alle vittime della persecuzione».