ROMA – Liliana Segre e l’omaggio alle vittime della Shoah

«Liliana, Liliana». È un coro di bambini a incoraggiare Liliana Segre al suo arrivo a Largo 16 ottobre 1943, nel cuore del quartiere ebraico di Roma. La senatrice a vita scende dalla macchina e, accompagnata dalla scorta, cammina in direzione della Casina dei Vallati, la sede della Fondazione Museo della Shoah.
A 80 anni dalla liberazione di Auschwitz-Birkenau, Segre è qui per deporre una corona in memoria delle vittime dello sterminio nazifascista. La accompagnano tra gli altri la presidente Ucei Noemi Di Segni, la vicepresidente della Comunità ebraica romana Antonella Di Castro, il rabbino capo Riccardo Di Segni, l’ambasciatore d’Israele Jonathan Peled. Prima di compiere una visita alla mostra “La fine dei lager nazisti”, curata da Marcello Pezzetti, la senatrice sosta davanti al murale “Anti-Semitism, History Repeating” all’esterno dell’edificio. Opera dell’artista aleXsandro Palombo, raffigura lei e Sami Modiano e dal 2 febbraio sarà posizionato all’interno della Casina dei Vallati.
In queste stesse ore 142 studenti di sette istituti superiori romani si trovano in Polonia per un Viaggio della Memoria organizzato dall’amministrazione comunale insieme proprio a Comunità ebraica e Fondazione Museo della Shoah.
Il presidente della Comunità ebraica Victor Fadlun ha detto loro: «È un periodo difficilissimo e duro per il mondo ebraico, purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con un antisemitismo fortissimo, riemerso dalle paludi della storia. Siamo circondati da fake news, a voi il compito di capire davvero dov’è la verità della storia».