LIVORNO – «Non c’è futuro senza Memoria», le scuole alla posa delle pietre d’inciampo

Con nove innesti nelle scorse ore il numero delle pietre d’inciampo a Livorno raggiunge quota 31. Di queste, otto ricordano altrettanti membri della famiglia Levi-Bardavid trucidati nella Shoah, mentre un’altra farà d’ora in poi memoria di Nella Corinna Coen. Nel primo caso gli arresti per mano nazifascista furono effettuati tra Livorno e Seravezza (Lucca); nel secondo ad Abbazia, nell’odierna Croazia.
«La collocazione delle pietre d’inciampo segna un cammino anche nella nostra città, ricordandoci dei rastrellamenti che avvennero tra queste strade e non solo, colpendo persone della Comunità. Sono lieto che con noi ci fossero tanti giovani», sottolinea Vittorio Mosseri, il presidente della Comunità ebraica locale. «Insieme abbiamo trascorso una giornata che definirei bella, con poca retorica e molta partecipazione. Le scolaresche hanno lasciato ciascuna un pensiero».
Dal luogo dell’ultima posa in Borgo Cappuccini è poi partito un corteo promosso dalla Comunità di Sant’Egidio e della Comunità ebraica. La manifestazione era diretta alla sinagoga ed è stata aperta dallo striscione «Non c’è futuro senza Memoria». Davanti al Tempio è stata poi accesa la menorah in ricordo di tutte le vittime della Shoah.