MEIS – Il bilancio del giorno della Memoria. Spagnoletto: Puntiamo sui giovani
Il Giorno della Memoria è per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-MEIS di Ferrara l’occasione più importante per rivolgersi agli studenti delle scuole, centinaia in presenza e migliaia da remoto, connessi da tutta Italia. Lo conferma il suo direttore, Amedeo Spagnoletto, al termine di giornate di intensa attività: «Da ormai cinque anni abbiamo deciso di costruire un programma del Giorno della Memoria che intercetti e cerchi di dare risposte alle domande aperte dei ragazzi e dei loro docenti». In ogni edizione, aggiunge, «approfondiamo un tema con esperti, storici e figure di spicco della società. Il risultato ci trasmette la speranza di essere riusciti a costruire qualcosa di durevole nel tempo».
Il calendario di appuntamenti si è aperto il 23 gennaio con l’incontro “In gioco per l’uguaglianza”, ospitato nello stadio Paolo Mazza di Ferrara e realizzato in collaborazione con la Spal Foundation. Un evento pensato per circa 330 studenti del liceo A. Roiti di Ferrara (indirizzo Sportivo) e 100 ragazzi che giocano nelle squadre del settore giovanile della Spal maschile e femminile. Ha avuto il patrocinio del ministero per lo Sport e i giovani, della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) e della Lega Italiana Calcio Professionistico (Lega Pro), con la sponsorizzazione di CoopAlleanza 3.0.
Al centro del confronto ci sono state storie di calcio, Shoah e lotta al razzismo, con un focus sulla figura di Giovanni Di Veroli, unico calciatore ebreo romano ad aver giocato in serie A in una delle squadre della capitale. Presenti Paolo Poponessi e Roberto Di Veroli, autori del libro Una stella in campo. Giovanni Di Veroli dalla persecuzione razziale al calcio di serie A (Casa Editrice Persiani); il giornalista e scrittore Adam Smulevich, il calciatore della prima squadra Maschile Alessandro Bassoli e la calciatrice della prima squadra femminile Silvia Chiellini.
Il 28 gennaio la sala Estense è stata la cornice dell’incontro “Tra parole e libertà”, dedicato alle domande aperte che studenti di tutta Italia hanno inviato al museo negli ultimi mesi. Qual è il ruolo della memoria per i giovani di oggi? Che significato ha l’80esimo anniversario dalla liberazione di Auschwitz? Qual è il potere delle parole nel mantenere viva la Memoria?
A novembre il Meis aveva lanciato una “call to action” alle scuole di tutta Italia, chiedendo ai ragazzi di inviare le loro riflessioni e i loro quesiti sul futuro della Memoria, sull’importanza di questo anniversario e sul valore delle parole. Ne è nato un corso di formazione online indirizzato agli insegnanti con la partecipazione di oltre 270 docenti da tutta Italia e con gli interventi della storica Sara Buda, della responsabile Area Memoria, Shoah, Antisemitismo, Giornata Europea della Cultura Ebraica dell’Ucei Raffaella Di Castro e dello storico sociale delle idee David Bidussa. Al termine dell’incontro gli insegnanti hanno ricevuto un kit didattico per stimolare i ragazzi a porsi dei quesiti.
A rispondere, il 28 gennaio, sono stati tre illustri ospiti: Edith Bruck, scrittrice e testimone sopravvissuta alla deportazione, che ha condiviso la sua esperienza personale e la forza della Memoria vissuta; Sara Buda, che ha offerto uno sguardo analitico sul passato e sui significati storici della liberazione di Auschwitz; la giornalista Giovanna Botteri, che ha fatto una riflessione sul valore delle parole e ha dato una prospettiva personale sull’attualità. Ad ascoltarle 250 studenti in presenza e 150 ragazzi collegati da tantissime città: da Roma a Cento, da Genova a Messina. L’evento è stato realizzato con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e patrocinato dal ministero dell’Istruzione e del Merito e dall’Ucei. Il programma per le scuole si è concluso venerdì 31 gennaio con una anteprima nazionale: una visita live del campo di Auschwitz-Birkenau, organizzata in collaborazione con il Museo e Memoriale del campo di sterminio. La guida di lingua italiana Michele Andreola ha condotto il pubblico, composto da 100 studenti in presenza dal cinema Apollo di Ferrara e da 200 classi da remoto, in un percorso interattivo tra Auschwitz e Birkenau, rispondendo in diretta dalla Polonia alle domande degli studenti. L’attività è stata realizzata con il patrocinio del ministero dell’Istruzione e del Merito ed è stata introdotta da un saluto dell’ambasciatore d’Italia in Polonia, Luca Franchetti Pardo