TRANI – I nuovi progetti per valorizzare l’antica Giudecca
Annota nel suo diario di viaggio Beniamino da Tudela, il rabbino esploratore che fu a Trani nel 1165: «In due giorni di viaggio arrivai a Trani, situata in riva del mare; grazie alla comodità del suo porto, Trani è luogo di raccolta dei pellegrini diretti a Gerusalemme; è una città grande e bella, abitata da circa 200 ebrei con a capo rabbi Eliah, rabbi Nathan il commentatore e rabbi Yaaqov».
Le violenze della storia e poi gli editti di espulsione cinquecenteschi avrebbero posto fine a tale idilliaco affresco. E solo in anni recenti la sinagoga medievale Scolanova, trasformata in chiesa, è tornata all’uso originario. Caso forse unico al mondo, all’esterno dell’edificio convivono una Stella di Davide e una campana. «Ci troviamo nella Giudecca, il cuore della vecchia Trani ebraica. Pochi però, passeggiando tra quelle strade, ne sono davvero al corrente», sottolinea Renzo Funaro, architetto e vicepresidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia (Fbcei). È una consapevolezza da rafforzare e va in quella direzione l’evento “Progetto Trani ebraica” in programma la mattina di venerdì 7 febbraio nell’auditorium di un istituto tecnico cittadino, con la partecipazione tra gli altri dello stesso Funaro, del rabbino capo di Napoli Cesare Moscati, dello storico Giancarlo Lacerenza e dell’architetto Giorgio Gramegna, progettista della sezione ebraica del museo diocesano. Per il Comune sono previsti gli interventi tra gli altri del sindaco Amedeo Bottaro e della consigliera Irene Cornacchia. «Lo scopo è dare visibilità alla Giudecca, agendo attraverso un piano di segnaletica e cartellonista ad hoc. Vogliamo valorizzare il quartiere, la sua storia, i suoi luoghi sensibili. C’è tanto da conoscere e l’intenzione è di favorire la trasmissione di informazioni anche in digitale», spiega Funaro, che fa parte di un gruppo di lavoro istituito nel 2023 per far risaltare l’area «dal punto di vista culturale, turistico e architettonico».
La presentazione del logo
Nel corso dell’evento sulla Trani ebraica sarà presentato il logo dell’iniziativa, «scelto da una commissione qualificata tra numerosi progetti». Il percorso, racconta Funaro, è stato condiviso «con le scuole e con le organizzazioni turistiche attive localmente», insieme ad altri soggetti interessati «a questa operazione di rilancio». Tutto, prosegue Funaro, è iniziato con la pubblicazione anni fa di un libro da parte di uno studioso tedesco: il professore di Storia del tardo medioevo e della prima modernità Benjamin Scheller. In Die Stadt der Neuchristen, «ha svolto una poderosa ricerca sulla presenza ebraica a Trani, individuando i luoghi di residenza e le collocazione delle varie attività commerciali; le sue mappe riportano nomi, mestieri e altre informazioni per ricomporre pezzi di quel mondo, attinte da uno studio negli archivi dell’arcivescovado».
Adam Smulevich