ISRAELE – Arrivata fornitura bellica sbloccata da Trump
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«Non lasciatevi trarre in inganno dai video degli operativi di Hamas nelle loro uniformi stirate per la cerimonia di liberazione degli ostaggi a Gaza». Lo ha affermato il capo di stato maggiore delle Israel Defense Forces, generale Herzi Halevi, a seguito della liberazione sabato mattina di Yair Horn (46 anni), Sagui Dekel Chen (36 anni) e Alexander Troufanov (29 anni), gli ultimi tre sequestrati consegnati alla Croce Rossa Internazionale che li ha poi restituiti alle rispettive famiglie in Israele. Ore prima il gruppo terroristico palestinese aveva allestito l’ormai consueto circo mediatico con palco, pubblico e souvenir per gli ostaggi facendo sfoggio di uniformi pulite e fucili tirati a lucido. «Questi», ha continuato Halevi rivolto agli incursori della Shayetet 13, «sono gli stessi agenti che, fino a prima del cessate il fuoco, avevano paura di stare in piedi e di combattere contro di voi, che hanno nascosto le loro uniformi e si sono seduti in qualche tenda in abiti civili».
Nelle mani di Hamas restano ancora 14 ostaggi la cui liberazione è prevista in questa “fase uno” della tregua (ma, di questi, otto non sarebbero più in vita), e 70 (34 dei quali non più in vita) la cui sorte resta ancora incerta.
Nella notte fra sabato e domenica è arrivata al porto di Ashdod una fornitura statunitense di bombe da 2.000 libbre che era stata sospesa dall’amministrazione Biden. Lo scorso 25 gennaio l’allora neo insediato presidente Donald Trump ha dato luce verde alla spedizione del materiale bellico.
«La fornitura di munizioni arrivata in Israele ieri sera è un bene significativo per l’aeronautica e le Idf ed è un’ulteriore prova del forte legame tra Israele e gli Stati Uniti”, ha dichiarato il ministro della Difesa di Gerusalemme, Israel Katz.