CALCIO – L’Hapoel Beer Sheva sogna il sesto scudetto (e una dedica a Yair Horn)
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L’Hapoel Beer Sheva ha vinto il suo quinto e ultimo scudetto nel 2018. Dopo sette anni di piazzamenti, la stagione in corso sembrerebbe quella giusta per interrompere il “digiuno”. Al momento l’Hapoel è primo con due punti di vantaggio sul Maccabi Tel Aviv e nell’ultimo turno del campionato israeliano di calcio si è sbarazzato con facilità dell’Ironi Tiberias, battuto per quattro a zero. Il sogno della dirigenza dell’Hapoel è dedicare un eventuale sesto titolo nazionale a uno dei suoi tifosi più appassionati: Yair Horn, uno dei tre ostaggi liberati nel fine settimana. «Per favore, sorvola lo stadio di Beer Sheva», ha chiesto Horn al conducente dell’elicottero che da Gaza lo stava portando a Tel Aviv per le prime cure.
Yair indossava la maglia rossa dell’Hapoel. Così come i suoi parenti, che l’hanno abbracciato poco dopo al centro medico Sourasky. Festa grande anche tra i compagni di tifo dell’ex ostaggio, artefici di una speciale coreografia sugli spalti del Turner Stadium, l’impianto di Beer Sheva. Alle celebrazioni si sono unite anche la dirigenza del club e i calciatori stessi, tenendo tra le mani uno striscione che inneggiava al suo ritorno a casa.
L’Hapoel Beer Sheva è squadra poco nota fuori dai confini di Israele. Ma nell’autunno del 2015 è stata capace di uno “sgambetto” difficilmente pronosticabile ai danni dell’Inter, battuta nel girone di Europa League nel match di andata al Meazza (0-2) e poi in quello di ritorno al Turner Stadium (3-2).