ISRAELE – 500 minuti di digiuno per gli ostaggi

Dalle 11.40 israeliane alle 20.00 di sera: 500 minuti di digiuno per ricordare i 500 giorni di prigionia dei loro cari a Gaza. È l’iniziativa lanciata dal Forum delle famiglie degli ostaggi con un appello all’adesione aperto a tutto il mondo ebraico. «Digiuneremo per 500 minuti per gli ostaggi. Loro stanno digiunando da 500 giorni. Vediamo le immagini difficili di chi è tornato, ascoltiamo le testimonianze orribili di quanto accade là ai rapiti, in quali condizioni sono tenuti, sono legati, ammanettati, affamati. I nostri cuori sono straziati dal dolore», ha affermato Levi Ben Baruch, cugino di Idan Alexander, uno dei 73 ostaggi ancora in mano a Hamas. «Il 500esimo giorno non è diverso dagli altri che abbiamo dovuto sopportare», ha aggiunto Makabit Mayer, zia dei gemelli Ziv e Gali Berman, ostaggi di 26 anni. «Speriamo che questo incubo finisca presto. Preghiamo tutti di aiutarci: scendete in piazza in massa, unitevi a noi e gridiamo perché la voce degli ostaggi non sia messa a tacere».
In tutto il paese sono state organizzate per oggi manifestazioni per chiedere il ritorno di tutti i sequestrati. Sulla spiaggia di Tel Aviv è comparsa una gigantesca scritta con i numeri 500 e 73 e una clessidra per indicare che il tempo sta scadendo. «Chiediamo un accordo che riporti a casa tutti», ha affermato Einav Zangauker, madre del rapito Matan. Sabato Yair Horn ha fatto arrivare a Zangauker una clessidra con una fotografia di lei e il figlio insieme: un messaggio da parte di Hamas. «Questa non è guerra psicologica per me, è un segno di vita da parte di Matan e i nostri soldati. Non c’è più tempo, dobbiamo salvarli», ha commentato Zangauker.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato il via libera ai negoziatori per discutere al Cairo la seconda fase dell’accordo. I termini con cui farlo, scrivono i media locali, saranno delineati dal gabinetto di sicurezza che si riunirà questa sera. Gli Stati Uniti vogliono vedere l’accordo passare alla seconda fase, ha dichiarato l’inviato di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff, all’emittente N12.
Ohad Ben Ami, sopravvissuto a 491 giorni nelle mani dei terroristi palestinesi, ha incontrato il presidente Yitzhak Herzog oggi. «Mi appello al governo e al caro e amato popolo di Israele: non possiamo riposare, non possiamo stare tranquilli nemmeno per un minuto. tutti devono essere a casa con le loro famiglie». Ben Ami ha raccontato di aver lasciato a Gaza sei ragazzi israeliani «che vivevano in condizioni terribili, in 6 metri quadrati. Io me ne sono andato, loro sono rimasti lì».

(Foto dal Forum delle famiglie degli ostaggi)