LIVORNO – La speranza dei colori, l’arte ponte tra le generazioni
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Al Museo della Città di Livorno sono in arrivo 26 acqueforti e acquetinte di Eva Fischer (1920-2015), pittrice a lungo protagonista della scena artistica romana e italiana, apprezzata tra gli altri da Giorgio De Chirico, Salvador Dalí e Pablo Picasso. Fischer era figlia del rabbino capo di Belgrado, deportato nei campi di sterminio insieme a numerosi altri familiari. Una parte considerevole della sua produzione artistica è dedicata alla Memoria, intesa anche come veicolo di consapevolezza e speranza. Così la celebrerà, a Livorno, la mostra di imminente inaugurazione “La speranza nei colori” (20 febbraio-9 marzo). In “dialogo” con le sue opere ci saranno alcune creazioni artistiche sviluppate dagli alunni dell’I.C. Giovanni Bartolena.
«Tra bambini e adolescenti, dalla materna alle medie, abbiamo coinvolto circa 400 studenti», spiega la professoressa Monica Leonetti Cuzzocrea, tra le artefici di un progetto sostenuto dall’amministrazione comunale, dalla Comunità ebraica e dalla sezione livornese dell’Adei Wizo. «La nostra iniziativa si inserisce in un percorso triennale dedicato all’arte e alla Shoah. La scintilla si è accesa durante una relazione del figlio dell’artista, Alan David Baumann, intervenuto a un seminario universitario coordinato a Firenze dalla professoressa Silvia Guetta».
Partendo dai lavori della Fischer, prosegue Leonetti Cuzzocrea, docente di religione molto attiva nel Dialogo, «i ragazzi si sono messi in gioco a livello sensoriale sotto vari aspetti, stimolando vista, ascolto, olfatto». Le opere realizzate sono varie. «C’è ad esempio chi ha elaborato delle Stelle di Davide double face, da una parte colorate e dall’altra con dei volti raffigurati: quelli dei bambini sottratti nella Shoah». Dopo l’inaugurazione di giovedì mattina, alle 10.30, è in programma un seminario aperto alla cittadinanza e alle scuole. Insieme al figlio della pittrice interverrà la pedagogista Francesca Marone dell’Università Federico II di Napoli, con una relazione su “Leggere e riconoscere le immagini della propaganda”.