LIVORNO – Comunità ebraica: Ricollocheremo il portale dell’antica sinagoga

L’antica sinagoga di Livorno, inaugurata nel Seicento, era considerata una delle più belle d’Europa. Ridotta in macerie dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, fu poi demolita e al suo posto ne fu costruita una d’impostazione modernista, inaugurata nel 1962.
Non tutto però è andato perduto di quel leggendario edificio. Non il portale d’ingresso, i resti del quale sono stati da poco ritrovati nel giardino dell’oratorio di via Marini . Da allora la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia (Fbcei) e la Comunità ebraica locale hanno iniziato a lavorare a un progetto annunciato in queste ore durante una conferenza stampa: la sua ricostruzione e collocazione davanti all’ingresso dell’attuale sinagoga.
Livorno e Benamozegh
Circostanza più propizia non poteva esserci visto che l’incontro con la stampa è stato convocato per illustrare una giornata di studi in programma domenica 23 febbraio sull’opera del rabbino e cabalista Elia Benamozegh, a 200 anni dalla nascita. La sinagoga sorge nella piazza a lui intitolata e per tutta la sua vita il rav, come ha ricordato l’architetto Renzo Funaro, vicepresidente della Fbcei e responsabile del progetto, «passò sotto quel portale».
Il progetto, ha spiegato Funaro, «nasce nel 2022, quando sotto un mucchio di rovi furono scoperte delle colonne, dei capitelli, l’architrave: i resti del portale». L’idea di ricostruirlo «è anche frutto della nostalgia, la nostalgia per un Tempio che non c’è più, ma popola ancora l’immaginario collettivo». Ottenuto il via libera della sovrintendenza di Pisa, il progetto è ora sottoposto all’attenzione del ministero dei Beni Culturali per un finanziamento. «Parliamo di una struttura alta oltre sei metri e mezzo e larga cinque e mezzo», ha raccontato l’architetto. «La lapide centrale è integra, così come le colonne. Dell’arco sono stati preservati tutti i pezzi, ma va tutto ricostruito; mancano inoltre un capitello e le basi delle colonne».
«Si tratta di un progetto ambizioso», ha commentato il presidente della Comunità ebraica Vittorio Mosseri. «Oltre a riportare un pezzo del Tempio davanti ai nostri occhi, sarà anche un modo per ricordare il valore del contributo degli ebrei livornesi alla città in oltre quattro secoli di presenza». Suggestivo, ha aggiunto Mosseri, che l’annuncio sia arrivato «mentre ci apprestiamo a onorare un grande rabbino e pensatore come Benamozegh, che fu latore di un messaggio universalistico». È stato poi Alessandro Guetta, curatore del convegno, a delineare alcuni tratti salienti della biografia di Benamozegh. «Parliamo di un personaggio di spessore e doppiamente originale per la sua eredità cabalistica e marocchina», ha spiegato lo studioso, docente di Filosofia ebraica all’Institut National des Langues et Civilisation Orientales (Inalco) di Parigi. In lui, ha affermato Guetta, «si sono idealmente incontrati il Marocco e l’Europa dell’Ottocento, la Qabbalah e la filosofia di Hegel». Tra le sue testimonianze più preziose il libro Israele e l’umanità, «che rappresenta un tentativo grandioso di tratteggiare una società in cui ogni religione, cultura e civiltà ha un contributo da offrire».
Il convegno si svolgerà nella sede di rappresentanza livornese della Castagneto Banca 1910, con inizio alle 10.15 e conclusione intorno alle 17. Tra i vari argomenti in programma si parlerà di “spinozismo e anti-spinozismo” nel suo pensiero e della collocazione di Benamozegh nel dibattito europeo del suo tempo. Sarà inoltre presentato il progetto Y- ITALYA Books, dedicato alla catalogazione del libro ebraico in Italia.
Adam Smulevich