MILANO – Contro l’odio in rete, l’impegno degli avvocati e giuristi ebrei

«È necessario intervenire alla fonte, fermare il flusso di disinformazione: gli strumenti esistono e stiamo lavorando affinché l’Associazione Italiana Avvocati e Giuristi Ebrei possa diventare un trusted flagger, un soggetto accreditato per segnalare contenuti fuorvianti o pericolosi», spiega la presidente dell’Age e avvocato Fabiana Di Porto, ribadendo l’impegno dell’Associazione nel contrasto all’antisemitismo, all’antisionismo, all’hate speech e alla disinformazione online.
La lotta all’odio in rete è stata una delle sfide discusse a Milano, il 20 febbraio, in occasione del primo incontro in presenza del 2025 promosso dall’Age. «Io sono romana e volutamente è stata scelta Milano come prima tappa per dare un segnale di coesione a livello nazionale», afferma all’indomani dell’evento Di Porto, esperta di piattaforme digitali e intelligenza artificiale.
I lavori sono stati inaugurati da Giorgio Sacerdoti, con un minuto di silenzio per gli ostaggi israeliani e un richiamo alle origini e alla costituzione dell’Age. Di Porto ha presentato una relazione, illustrando i risultati di un sondaggio interno sulle prospettive future dell’Associazione. L’indagine ha evidenziato che per i soci è prioritario l’impegno nella difesa pro bono nei casi di antisemitismo e hate speech, oltre all’elaborazione di strategie di advocacy giuridica per la tutela degli interessi del mondo ebraico.

Disinformazione in rete
Ospite della serata è stato il giurista Piergaetano Marchetti, che ha affrontato il tema della disinformazione online e dell’intelligenza artificiale, concentrandosi sulle difficoltà di identificare e contrastare le fake news. Marchetti ha sottolineato come il concetto di fake news si articoli in molteplici declinazioni: dalla notizia volutamente falsa e diffamatoria alla manipolazione sottile che porta a distorsioni dell’informazione e crea narrazioni polarizzanti con impatti significativi sull’opinione pubblica.
Un aspetto cruciale, ricordato durante la serata, è la difficoltà di misurare l’effetto reale della disinformazione: se da un lato è possibile quantificare il traffico generato da notizie false per scopi pubblicitari e commerciali, dall’altro, quando il fine è influenzare dinamiche politiche o sociali (come nel caso delle elezioni in Germania), risulta molto più complesso individuare strumenti giuridici efficaci per contrastarle.
Dopo l’intervento di Marchetti, si è aperto un dibattito che ha coinvolto il pubblico presente. Tra le questioni sollevate, il modo in cui l’informazione televisiva tratta il conflitto israelo-palestinese, favorendo una narrazione negativa su Israele. In tema di distorsioni, si è discusso anche delle iniziative organizzate nelle scuole e nelle università, spesso impostate in chiave anti-israeliana, e delle possibili strade giuridiche per intervenire nel rispetto dei principi costituzionali.
Guardando al futuro, è stata annunciata la prossima assemblea dei soci dell’Age, che si terrà a Roma, in concomitanza con un altro importante evento istituzionale. Durante l’incontro verranno proposte alcune modifiche statutarie e si lavorerà per rafforzare il coordinamento con Ucei, la Fondazione Cdec e altri enti preposti alla tutela degli interessi giuridici della comunità ebraica in Italia. «L’obiettivo è lavorare in modo coordinato per essere più efficaci nei vari piani su cui siamo impegnati», conclude Di Porto.

Daniel Reichel