MILANO – Gariwo e il volto eroico dello sport

«Lo sport unisce le persone anche nei momenti più difficili, quando ci sono guerre e divisioni. Non è solo dei campioni, ma di ogni persona che compete con se stesso e con gli altri». Così Gabriele Nissim ha introdotto le iniziative per il 2025 della Fondazione Gariwo, la foresta dei Giusti, da lui presieduta.
In vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, ha spiegato Nissim presentando il programma in conferenza stampa, Gariwo ha scelto di declinare tutte le sue attività attorno alla figura dei «Giusti nello Sport», atleti che si sono distinti per il loro impegno etico e umano. Il percorso prenderà il via il 6 marzo, Giornata europea dei Giusti dell’umanità, con un convegno a Palazzo Marino, al quale parteciperanno fra gli altri Nadia Nadim, attaccante della squadra femminile del Milan, Zvonimir Boban, ex campione di calcio e dirigente sportivo, e Simone Barlaam, nuotatore paralimpico.
L’11 marzo, al Giardino dei Giusti di Milano, ci sarà la dedica di nuovi alberi e cippi a cinque atleti esemplari: Bronislaw Czech (1908-1944), sciatore polacco che, dopo aver partecipato a tre Olimpiadi, si unì alla resistenza contro l’occupazione nazista, aiutando a trasportare documenti e persone attraverso i confini montani tra Polonia e Ungheria. Arrestato dalla Gestapo nel 1940, fu tra i primi deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, dove gli fu assegnato il numero 349. Morì nel lager dopo quattro anni di prigionia.
Di un’epoca successiva la vicenda di Harry Seidel (1938-2020), ciclista tedesco che contribuì alla fuga di oltre 100 persone dalla Germania Est attraverso la costruzione di tunnel sotto al Muro di Berlino. Saranno poi ricordati i coniugi Emil (1922-2000) e Dana Zatopek (1922-2020), campioni di atletica cecoslovacchi che sostennero la Primavera di Praga e pagarono il loro dissenso con i lavori forzati. Un albero sarà dedicato poi ad Antonio Maglio (1912-1988) medico e neurologo italiano, noto per essere il fondatore delle Paralimpiadi. Convinto che lo sport potesse restituire dignità e autonomia alle persone con disabilità, si ispirò al lavoro di Ludwig Guttmann (1899-1980), neurologo britannico ebreo, scampato alla Shoah, che aveva organizzato i Giochi di Stoke Mandeville per i veterani di guerra paralizzati. Ultima figura celebrata al Monte Stella di Milano è un’altra calciatrice: Khalida Popal, fondatrice della nazionale femminile di calcio dell’Afghanistan, che nel 2021 ha organizzato il salvataggio di 300 persone in fuga dai talebani. «Le figure che dal prossimo marzo faranno parte del Giardino di Milano hanno deciso di spendersi in prima persona contro ingiustizie verso le quali il mondo non dovrebbe mostrare mai indifferenza», ha ricordato la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi. Alla cerimonia del 11 marzo parteciperà in rappresentanza dell’Ucei Giorgio Mortara.
A queste celebrazioni si aggiunge la riedizione del volume Storie dei Giusti dello sport (Mimesis, 2025), curato da Gino Cervi, che raccoglie le vicende di atleti come Gino Bartali, riconosciuto dallo Yad Vashem Giusto tra le Nazioni.
«Ogni atleta può vincere quando, con lo sport, migliora il mondo e le relazioni tra le persone», ha concluso Nissim, lanciando un appello a tutto il mondo sportivo affinché promuova una cultura del fair play e del rispetto nelle rispettive discipline.
d.r.