CINEMA – Michtav le’David, dal set ai tunnel di Gaza sperando in un ritorno

Presentato in anteprima al Festival internazionale del cinema di Berlino che si è appena chiuso, Michtav Le’David è un documentario, una sorta di lettera cinematografica personale rivolta dal regista Tom Shoval a David Cunio. Più di dieci anni fa, David e il suo gemello Eitan erano stati protagonisti del pluripremiato lungometraggio d’esordio di Shoval, Youth (presentato alla Berlinale nel 2013). Era centrato sul legame tra fratelli ma, in un terribile e tragico scherzo del destino, la vicenda ruotava attorno a un rapimento. Ora usando filmati inediti girati dietro le quinte e le riprese dei provini per quel film, Shoval ha montato un documentario che interroga sulle connessioni inspiegabili tra vita e cinema, e tra memoria e realtà, e le conseguenze devastanti della guerra. David Cunio, attore protagonista di Youth, il 7 ottobre 2023 è stato rapito dal kibbutz Nir Oz durante il massacro compiuto da Hamas, ed è tuttora tenuto in ostaggio a Gaza. Il tema di Youth ha assunto ora una dimensione drammaticamente reale. E, per un ulteriore paradosso e giravolta della sorte, nelle riprese di allora compare anche Yarden Bibas, da poco liberato per scoprire nel giro di pochissimo che invece sua moglie Shiri e i suoi figli, Ariel e Kfir, erano stati massacrati dai terroristi di Hamas poco dopo il rapimento.
Cunio invece dovrebbe essere ancora in vita e nonostante sia tenuto prigioniero da più di 500 giorni, è diventato ora nuovamente protagonista di un film. Michtav Le’David, sottolinea Shoval, non è solo un omaggio a un amico e collaboratore, ma vuole essere un richiamo all’umanità condivisa e alla resilienza di fronte a tragedie inimmaginabili.

(Foto Yaron Scharf)