USA – Never Is Now: il summit globale contro l’odio e l’antisemitismo

«Il tempo dell’autocompiacimento è finito. Non possiamo dare per scontato che la vita degli ebrei americani continuerà ad essere comoda, a meno che non facciamo qualcosa ora». Con queste parole, Jonathan Greenblatt, CEO dell’Anti-Defamation League (ADL), ha inaugurato Never Is Now 2025, il summit mondiale sull’antisemitismo e sull’odio, tenutosi il 3 e 4 marzo a New York. Il suo discorso è stato un forte richiamo all’azione: «La distorsione del linguaggio, la codardia morale e l’ignorare l’antisemitismo devono finire ora».

Gallant e Gadot, orgogliosi di essere israeliani
Al centro di questa edizione del vertice dell’ADL c’era Israele, con molti richiami alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. «Chiediamo l’immediato rilascio di tutti i rapiti: i sopravvissuti perché possano guarire, gli assassinati perché ricevano una degna sepoltura», hanno dichiarato dal palco Orna e Ronen Neutra, genitori di Omer, la cui salma è trattenuta da Hamas. Della guerra contro i terroristi palestinesi ha parlato Yoav Gallant, ex ministro della Difesa israeliano. Contro di lui e contro il premier Benjamin Netanyahu lo scorso anno la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto internazionale. Mandato criticato dalla politica Usa e in particolare dai repubblicani. «Sono orgoglioso di essere criticato dalla Cpi e da altri per aver difeso lo stato di Israele, il popolo ebraico, i nostri figli e le nostre donne. Sono orgoglioso», ha commentato Gallant, intervistato dalla giornalista Bianna Golodryga. «Mi dispiace dire che questo il mandato è un’altra forma di antisemitismo istituzionalizzato. Ecco cos’è», ha aggiunto l’ex ministro della Difesa. Parlando delle violente manifestazioni propalestinesi nei campus americani, contro cui l’amministrazione Trump ha annunciato una stretta, Gallant ha affermato: «Se i vostri studenti sostengono Hamas, che uccide bambini e donne israeliane innocenti, e boicottano Israele per averli protetti, avete un problema con la vostra educazione. Il problema non è quello che stanno facendo gli ebrei. Il 1943 non è il 2023; oggi possiamo proteggerci».
Altra voce da Israele al summit era quella di Gal Gadot, a cui l’ADL ha consegnato un proprio riconoscimento. «Mi chiamo Gal e sono ebrea», ha esordito l’attrice, sottolineando come, nel clima attuale, esprimere la propria identità sia diventato un atto di coraggio. «L’odio contro gli ebrei è esploso ovunque. Ma affronteremo l’antisemitismo e non permetteremo mai che ci definisca, perché il nostro amore è più forte del loro odio».
L’ADL ha chiamato anche un altro volto noto dello spettacolo, l’attore David Schwimmer, tra i protagonisti della serie Friends. Schwimmer ha criticato il silenzio di molte celebrità di Hollywood di fronte all’ondata di antisemitismo: «Vorrei che vi faceste sentire. La vostra voce è significativa per i vostri fan e per le persone che hanno bisogno di solidarietà in questo momento». Il suo appello ha ricevuto un caloroso applauso dalla platea.

Una Nostra Aetate per l’Islam
Al summit hanno partecipato numerosi esperti, tra cui Loay al-Sharif, influencer saudita noto per il suo impegno nel promuovere il dialogo tra arabi ed ebrei. Spesso attaccato dai media arabi per la sua posizione, al-Sharif ha paragonato sé stesso ai «Maccabei arabi», una minoranza che combatte per il cambiamento. Ha denunciato il ruolo di regimi che usano le democrazie occidentali per diffondere odio e ha lanciato un messaggio ai paesi democratici: «Ascoltate anche le minoranze nei paesi arabi, non solo le voci dei regimi». In vista della festività di Purim, ha tracciato un parallelismo tra Hamas e Haman, il nemico biblico degli ebrei, sottolineando la necessità di una nuova Nostra Aetate per l’Islam, un documento che possa sancire una riconciliazione tra musulmani ed ebrei.
Durante la conferenza dell’Adl, i rappresentanti del mondo ebraico mondiale internazionale si sono confrontati su tematiche di stretta attualità, tra cui la protezione degli studenti ebrei o l’implementazione di nuove azioni legali contro gli antisemiti.