ROMA – Presentato l’antico mikveh di Ostia

I resti della sinagoga di Ostia antica, risalente al primo secolo e.v., sono testimonianza di una presenza ebraica ininterrotta sul territorio da oltre due millenni. Un terreno fertile per nuove, storiche scoperte. È il caso del bagno rituale (mikveh) rinvenuto appena pochi mesi fa nel corso di una campagna di scavo finanziata nell’area dal ministero della Cultura, presentato in queste ore alla stampa alla presenza del ministro Alessandro Giuli. Al suo fianco tra gli altri il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, la vicepresidente della Comunità ebraica romana Antonella Di Castro, il direttore generale Musei del ministero Massimo Osanna, la capo dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale Alfonsina Russo e il padrone di casa Alessandro D’Alessio, il direttore del parco archeologico. «La convenzione e la collaborazione fra la Comunità ebraica di Roma e il parco archeologico di Ostia Antica da anni produce risultati importanti dal punto di vista della ricerca, della didattica e della divulgazione», ha dichiarato Di Castro, definendo la scoperta del mikveh «un ulteriore passo avanti nella nostra missione di preservare e condividere la nostra eredità culturale». La sinagoga di Ostia, una delle più antiche al mondo, fu ritrovata nel 1961. Il suo nucleo originario risale con tutta probabilità all’epoca della costruzione del porto ostiense da parte dell’imperatore Claudio. L’edificio fu poi rinnovato e ampliato tra il terzo e il quarto secolo.