LIBRI – Storie di salvezza in un Venezuela non ostile

Appena pochi mesi fa il Centro Wiesenthal è tornato a lanciare l’allarme sulla deriva antisemita delle istituzioni del Venezuela, manifestatasi con la proposta formulata da esponenti del governo di equiparare per legge il sionismo al fascismo. Niente di nuovo sotto il cielo di Caracas, dove sin dall’epoca di Hugo Chavez il futuro della vita ebraica è messo a rischio dalla disinvoltura con cui le istituzioni locali strizzano l’occhio all’Iran degli ayatollah e alla loro agenda anti-Israele. Eppure c’è stato un tempo in cui il paese sudamericano è stato meta, approdo e luogo di rigenerazione di un ebraismo europeo scampato allo sterminio nazifascista e in cerca di nuove prospettive.
Sono le storie di cui tratta il libro Noi, i salvati. Testimonianze di sopravvissuti alla Shoah rinati in Venezuela della scrittrice e poetessa Jacqueline Goldberg, pubblicato Italia dall’editore Valigie Rosse. Tradotto grazie anche a un contributo della Fondazione Ambron Castiglioni attiva a Firenze per valorizzare iniziative a tema ebraico, il volume sarà presentato nel capoluogo toscano lunedì 17 marzo alle 17 nella sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi. Insieme al curatore Flavio Fiorani sarà tra gli altri presente l’autrice, che ha reinterpretato in forma poetica parte delle interviste audiovisive relative al Venezuela conservate negli archivi della USC Shoah Foundation di Steven Spielberg. «Le testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah e quindi i poemi che con esse ho imbastito cercano il registro della bellezza», scrive Goldberg. «Un’altra bellezza», sottolinea, «dove scompaiono intervistatore, trascrittore, scrittore, autore e testimone» per tracciare l’alveo «di una scrittura che scaturisce dall’essenziale, da ciò che è più terribile, più umano». È un’esperienza anche autobiografica, perché la sua famiglia fu una di quelle che dal Vecchio Continente emigrò allora in Venezuela.
(Nell’immagine in alto: una vista di Caracas, la capitale del Venezuela)