ISRAELE – Netanyahu licenzia il capo dello Shin Bet, il paese si divide

L’annuncio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di voler licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, ha scatenato forti reazioni politiche nel paese. Netanyahu ha motivato la sua scelta parlando di una mancanza di fiducia tra lui e Bar, elemento che ritiene imprescindibile in un momento così delicato per la sicurezza nazionale. Le opposizioni, invece, accusano il premier di voler rimuovere Bar a causa della sua indipendenza.
Il capo dello Shin Bet ha reagito all’annuncio dichiarando che si dimetterà per le sue responsabilità nel fallimento del 7 ottobre 2023, ma non nei tempi imposti dal premier. «Il confronto tra Netanyahu e Bar ci avvicina a una sorta di guerra civile, per ora senza armi, in cui a essere minata è la fiducia nelle organizzazioni di sicurezza», ha scritto il giornalista Nahum Barnea su Yedioth Ahronoth.
Decine di movimenti civili hanno annunciato una grande manifestazione per mercoledì a Gerusalemme, con l’obiettivo di disturbare la riunione del consiglio dei ministri in cui sarà votata la rimozione di Bar. Le opposizioni hanno già annunciato battaglia contro il provvedimento e chiedono l’intervento della Corte Suprema, che potrebbe bloccare l’iter.
Critiche alla decisione di Netanyahu sono arrivate anche dal mondo economico. L’Israel Business Forum, che rappresenta i lavoratori del settore privato di 200 delle più grandi aziende del paese, ha definito la scelta del premier «distruttiva». In un comunicato ufficiale, il forum ha avvertito: «Israele sta attraversando uno dei periodi più difficili della sua storia. L’ultima cosa di cui ha bisogno è un conflitto interno, in cui il primo ministro, in un grave conflitto di interessi, licenzia i guardiani dello stato, violando la legge».
Mentre la crisi politica interna si infiamma, l’esercito israeliano prosegue le sue operazioni militari su più fronti. Le Idf hanno condotto attacchi con droni nella Striscia di Gaza, colpendo tre terroristi nella zona di Bureij e un altro gruppo a Rafah. Parallelamente, un’operazione aerea ha preso di mira due uomini di Hezbollah nel sud del Libano.
Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha ribadito la linea dura del governo: «La nostra politica è chiara: tolleranza zero verso qualsiasi violazione. Non permetteremo all’organizzazione terroristica Hezbollah di ripristinare le sue capacità». E ha concluso: «Ogni terrorista che cerca di danneggiare i civili israeliani è un uomo morto».