GENOVA – Storia (romanzata) di un’aliyah

Ne La salita di Ruben (ed. Salomone Belforte), il suo terzo romanzo, Daniel Sher immagina il percorso di formazione di un giovane ebreo lituano che negli anni trenta del Novecento va a studiare a Parigi con l’idea di dedicare la sua vita alla matematica e si trova invece a vivere avventure e colpi di scena imprevisti, innescati dall’invasione nazista della Francia. Grazie alle sue abilità crittografiche Ruben disinnescherà alcuni piani di battaglia della Wehrmacht e tra varie peripezie e su spinta anche della moglie parigina opterà poi per l’Aliyah, la “salita” nel nascente Stato d’Israele.
L’autore, di origine casalese e milanese, vive da alcuni anni a Gerusalemme ed è impegnato in questi giorni in numerose presentazioni in Italia. Della scelta del “suo” Ruben, immaginario ma verosimile, ha parlato domenica a Genova in occasione di un incontro organizzato dalla Comunità ebraica locale e dall’Associazione per l’Amicizia Italia-Israele (Apai) nel quadro delle celebrazioni comunitarie per la festa di Purim. Durante l’incontro, in un dialogo con l’ex presidente della Comunità ebraica Ariel Dello Strologo, Sher ha spiegato come questo suo nuovo libro sia nato «dalla volontà di unire la dimensione narrativa con la ricerca storica». Un genere letterario «sempre più diffuso e che consente al lettore di ripercorrere vicende storiche importanti, appassionandosi alle storie personali di personaggi inventati ma inseriti in un contesto realistico». Per la Comunità di Genova, quello di Sher è «un libro avvincente e che sembra scritto per una riduzione cinematografica».