L’INCONTRO – Yonathan Bassi: L’etica è sempre relativa

Sono passati vent’anni da quando il governo di Gerusalemme applicò l’evacuazione della popolazione residente negli insediamenti israeliani a Gaza. Vent’anni e molte guerre dopo, mentre su Gaza si riaccende l’attenzione internazionale dopo la fine della tregua, il progetto “Hitnatkut” con tutte le sue implicazioni sarà ricordato nel corso di un incontro sul tema “etica ebraica in tempo di guerra” in programma in serata al Centro Ebraico Pitigliani di Roma, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. A parlarne a partire dalle 20 sarà una delle voci più accreditate a farlo: Yonathan Bassi, residente del kibbutz Maale Gilboa in Cisgiordania e coordinatore nel 2005 delle fasi più complesse dello sgombero per conto dell’allora primo ministro Ariel Sharon. Furono settimane non semplici per lui, anche lontano da Gaza. L’italo-israeliano Bassi, già dirigente del ministero dell’agricoltura sotto Yitzhak Rabin, “pagò” il suo impegno con il parziale ostracismo degli abitanti della comunità religiosa in cui viveva.
«Non ho intenzione di parlare di temi troppo politici», annuncia Bassi a proposito dell’incontro di stasera. «Uno dei punti salienti del mio discorso sarà comunque la relatività del concetto di etica, in ambito non solo ebraico. L’etica è sempre relativa: pensiamo alle bombe atomiche lanciate dagli Usa su Hiroshima e Nagasaki dopo sei anni di guerra. Morirono oltre 100mila persone. Ma sarebbe stato più etico mettere a rischio la vita di un milione di soldati americani?». Ogni situazione va quindi vista caso per caso, incalza Bassi. «Contano sempre i risultati e questo vale anche per Gaza. Lo sgombero fu un’esperienza molto dura, ma il fatto che Israele avesse disposto di lasciare la Striscia fino all’ultimo centimetro mi ha facilitato nel mio compito». Poche settimane dopo averlo svolto, Bassi tenne una conferenza a Milano. Nel presentarlo il giornalista Piero Ostellino definì quell’operazione «una grande prova di democrazia e civiltà impartita da Israele a tutto il mondo».
a.s.