MILANO – L’arte per bruciare l’indifferenza

«Es Brent!», «Sta bruciando!», cantava con dolore Mordechai Gebirtig alla fine degli anni Trenta nella sua canzone in yiddish dedicata all’ennesimo pogrom subito dagli ebrei polacchi. «La città brucia», denunciava Gebirtig, lanciando un appello a non rimanere apatici e indifferenti davanti alla violenza («e tu stai lì a guardare con le braccia conserte»). Una canzone divenuta negli anni successivi uno degli inni della resistenza ebraica polacca durante la Shoah. Un’opera di denuncia a cui si è ispirato l’artista Gian Maria Tosatti per la sua Es brent!, la mostra inaugurata alla Galleria Lia Rumma di Milano, con cui l’artista esplora il significato della responsabilità collettiva di fronte alle tragedie della storia.
Sei grandi bandiere trasparenti campeggiano all’esterno della galleria, mentre all’interno le opere appartenenti al ciclo Fondamenta evocano l’invisibilità del potere contemporaneo. Un neon montato su una struttura pubblicitaria interroga il visitatore sul rapporto tra sogni e conseguenze sociali, mentre i dipinti della serie Fireworks rievocano i bagliori dei bombardamenti notturni e delle esplosioni dei missili.
Il 22 marzo Tosatti presenterà al pubblico un altro suo lavoro: Paradiso, il nuovo progetto dell’artista presso i Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano. L’installazione, che si sviluppa su 3.000 metri quadrati, rappresenta un’immagine distopica di un cielo spezzato, un luogo sacro ormai svuotato e ridotto a rudere. «Paradiso è una metafora lancinante del nostro tempo: un’umanità che ha scalato il cielo solo per devastarlo, un mondo in cui gli ideali si sono dissolti e il sacro è stato corrotto», ha spiegato Tosatti nel presentare il progetto. L’artista discuterà del suo lavoro il 21 marzo al Memoriale della Shoah di Milano in dialogo con lo psichiatra Vittorio Lingiardi.