7 OTTOBRE – Una Haggadah di libertà, per gli ostaggi

L’ex ostaggio Liri Albag (foto in basso), rilasciata a febbraio, ha raccontato che i terroristi di Hamas hanno cercato più volte di impedire la celebrazione delle festività ebraiche in cattività. Ma lei non ha desistito e assieme alla compagna di prigionia Agam Berger è riuscita a organizzare un Seder di Pesach, la cena rituale della Pasqua ebraica in cui si ricorda la fine della schiavitù in Egitto e l’inizio del viaggio verso la libertà del popolo d’Israele.
Le due soldatesse hanno vissuto il loro Egitto nei giorni di Gaza e hanno scelto di raccontarlo nell’edizione aggiornata della “Haggadah of freedom”, l’Haggadah della libertà data alle stampe dal forum dei familiari degli ostaggi. Il testo contiene alcuni testi inediti rispetto alla precedente versione. Tra i nuovi contenuti, oltre alla testimonianza di Albag e Berger, ci sono una riflessione di Ruby Chen sul messaggio attuale della festa, scritto in onore del figlio Itay (verosimilmente ucciso, il suo cadavere è trattenuto nella Striscia) e una ricostruzione di come Avraham Mengistu, rapito nel 2014, ha riconquistato la libertà dopo 10 anni di prigionia. «Pesach è una festa di libertà, ma non possiamo dirci liberi fin quando 59 ostaggi non lo saranno», sottolinea il forum nel promuovere il libro. «Ciascuno di noi ha aggiunto un piccolo paragrafo, per connettersi al significato dell’Haggadah», ha spiegato Chen. «La speranza è che possa connettervi a noi nel viaggio per riportare i nostri cari a casa»