ISRAELE – Arrestati due consulenti di Netanyahu, il premier: Indagini inventate

Jonathan Urich è stato consulente per i media del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, mentre Eli Feldstein è stato suo portavoce. Entrambi sono stati arrestati oggi dalla polizia israeliana perché sospettati di corruzione, contatti con un agente straniero, abuso d’ufficio e violazioni fiscali.
L’indagine, soprannominata “Qatargate”, è condotta dall’unità anticorruzione Lahav 433 con la collaborazione dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interna. Secondo quanto emerso, i due consiglieri avrebbero ricevuto fondi provenienti dal Qatar per attività di comunicazione e pubbliche relazioni favorevoli a Doha. I pagamenti sarebbero transitati tramite l’uomo d’affari Gil Birger e il lobbista americano Jay Footlik.
La procuratrice generale Gali Baharav-Miara ha autorizzato la convocazione per una testimonianza di Netanyahu, che non è tra gli indagati.
Secondo i critici, l’indagine del servizio segreto interno avrebbe portato alla rimozione del capo dello Shin Bet Ronen Bar, la cui posizione è stata congelata dalla Corte suprema dopo il voto del governo per il suo licenziamento.
L’ufficio del primo ministro ha respinto ogni accusa: «Nessun funzionario israeliano è coinvolto nei trasferimenti di denaro. Le spese nell’ufficio del primo ministro avvengono solo secondo le procedure legali». Nella nota si parla «indagini inventate» e di tentativo «colpo di stato» contro il governo.
L’opposizione chiede alla magistratura un passo in più. Yair Golan, leader della coalizione di sinistra Democratici, chiede che anche Netanyahu sia indagato: «Ha fallito in materia di sicurezza e ha permesso che il denaro del Qatar finanziasse Hamas. Ora cerca di sabotare le indagini», ha accusato Golan.