PESACH – Noemi Di Segni (Ucei): Che sia una festa di liberazione
Ultime ore di corse faccende frenetiche, di preparativi e pulizie in cucine e frigoriferi intasati, per avviare un Pesach kasher un giorno prima e capire la messa a punto di tutte le regole nell’abbinamento con l’entrata e l’uscita di Shabat. Ore in cui si gustano già con il pensiero le cibarie tradizionali, preparate con regole più ferree dell’halachà, per ritrovare e rivivere quell’atmosfera scandita anche dal cambio di stagione. Desidero raggiungervi idealmente nelle vostre case e sedi di comunità per intravedere le tavole apparecchiate con devota cura e partecipare all’entusiasmo e alla gioia della festa così attesa. Mi unisco alle preghiere e agli auspici di vivere la Liberazione alla quale è dedicata questa festa denominata anche “Chag Hacherut”. Viverla non solo come imperativo di memoria del passato tramandato come narrazione, ma anche come condizione esistenziale odierna.
Tutti ci rendiamo conto di quanto sia difficile pronunciare la parola “Chag Sameach”. Con 553 giorni di guerra alle spalle e 59 ostaggi ancora detenuti a Gaza in condizioni di orrore e schiavitù, che mangiano ancora il pane della miseria, ogni respiro è faticoso e si annebbia di incertezze il cielo del nostro futuro. Eppure, dobbiamo trovare la forza di respirare e continuare a vivere, traendola proprio dall’occasione di questa festa che unisce famiglie e comunità non solo fisicamente attorno a un tavolo ma anche attorno ai valori e alle speranze che codificano i nostri percorsi e ci rendono popolo. Il pensiero e la vicinanza vanno in queste ore anche alle famiglie immerse nel lutto e nel dolore, in Israele e nelle nostre comunità, nella speranza di trovare sollievo nell’affetto collettivo e nella dedizione di così tanti valorosi famigliari e volontari.
È proprio questa riduzione alla concretezza delle lacerazioni, dei dilemmi morali e delle scelte difficili da compiere che rende questo Pesach così importante e significativo e forse proprio perché dai giovani ci arrivano le risposte alle domande poste. Anche dai più piccini.
Allora, per le ultime corse contro il tempo, con respiro profondo per farci forza, invio un convinto augurio a voi tutti e uno speciale ai nostri bambini e ragazzi, ai saggi anziani, a tutti coloro che garantiscono la nostra sicurezza, chag Pesach Kasher u mechubad.
Noemi Di Segni, presidente Ucei