ROMA – Museo ebraico Lecce propone due mostre per “Mediterraneo di pace”

Due mostre interculturali per promuovere “un Mediterraneo di pace”. È la proposta del Museo ebraico di Lecce, in trasferta a Roma per inaugurare due esposizioni nella Sala del Cenacolo di Palazzo Montecitorio: “La Puglia crocevia del Mediterraneo – Mobilità di uomini, merci e culture”, curata dal direttore del museo Fabrizio Lelli insieme a Fabrizio Ghio; ed “Errare, perseverare, sopravvivere”, personale dell’artista ebrea americana Lenore Mizrachi-Cohen curata da Fiammetta Martegani. Se nella prima si racconta il fattore della mobilità dei popoli «per la costruzione e la comprensione della Puglia di oggi», nella seconda l’attenzione si sposta sulle opere di questa artista di origine siriana, cresciuta in una famiglia in cui l’arabo è rimasta lingua di formazione e dialogo. Proprio dall’arabo e dalla sua suggestiva calligrafia Mizrachi-Cohen attinge nelle sue opere per affrontare il tema dell’erranza. Un modo per lei per significare «il dolore del suo popolo eternamente sradicato», sottolinea Martegani, antropologa milanese trapiantata a Tel Aviv e curatrice per l’arte contemporanea del museo leccese. Un discorso valido «non soltanto per la Siria dalla quale i suoi genitori scapparono, ma anche per la Puglia che secoli fa cacciò i suoi ebrei e oggi anche per Israele, con il 7 ottobre e gli ostaggi sequestrati a Gaza».
Per il Museo ebraico di Lecce la tappa romana è un appuntamento importante, anche a livello simbolico, a nove anni dall’inaugurazione. Una storia iniziata dalla scoperta casuale di un mikveh, un bagno rituale ebraico, nell’ambito di un’iniziativa edilizia nell’area dell’ex giudecca di Lecce. Si è così scoperto che in quell’edificio sorgeva in passato una sinagoga e proprio qui si è deciso di fondare un museo dedicato al retaggio dell’ebraismo leccese e pugliese. Per Martegani, spiega lei stessa, scoprirlo è stato come un colpo di fulmine.
Tutto è iniziato nel 2021, quando il museo ospitò un suo allestimento dedicato alle vicende dell’aliyah bet: la migrazione degli ebrei scampati alla Shoah verso le coste del nascente Stato d’Israele, con un particolare focus sui campi profughi pugliesi. «In quanto esperta di arte contemporanea, mi offrii di trasformare uno dei due ambienti in una sala per valorizzare alcuni artisti israeliani», spiega Martegani.
Quattro le mostre finora da lei curate. Tra cui il progetto “Shades of Israel”, con dodici artisti protagonisti sul territorio regionale nei primi giorni di ottobre del 2023. Poche ore dopo Hamas avrebbe scatenato il suo massacro e tra le sue conseguenze indirette ci sarebbe stato il crollo del turismo da e per Israele. Il finanziamento erogato da Pugliapromozione AReT, collegato al turismo israeliano verso la Puglia, è oggi sospeso e quindi l’attività in quest’ambito prosegue di fatto «in assenza di contributi, a costo zero». Ciò nonostante, lo scorso 27 gennaio “Errare, perseverare, sopravvivere” è arrivata a Lecce. E da oggi, per una settimana, sarà in Parlamento.

a.s.