TERRORISMO – Studio australiano: 2024 annus horribilis

Il terrorismo, in particolare quello di matrice islamica, è tornato a insidiare la vita di molti cittadini in varie aree del mondo. Anche sulla scia dei massacri compiuti da Hamas il 7 ottobre del 2023. Lo attesta il think tank australiano “Institute for Economics and Peace” nel suo report annuale. «Il numero di paesi colpiti da almeno un episodio terroristico è aumentato da 58 a 66, il numero più alto dal 2018», si legge nel documento. «Lo Stato Islamico (IS) e le sue affiliate si sono confermate l’organizzazione terroristica più letale nel 2024, responsabili di 1.805 morti in 22 paesi. Le quattro principali organizzazioni terroristiche, IS, Jamaat Nusrat Al-Islam wal Muslimeen (JNIM), Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP) e al-Shabaab, hanno intensificato la loro attività, con un aumento dell’11% delle morti attribuite a loro attribuite, raggiungendo quota 4.204. Nel 2023, questi gruppi erano attivi in 29 paesi, nel 2024 sono diventati 30». Nel 2024, prosegue il think tank, «i decessi per terrorismo sono scesi a 7.555, con un calo del 13% rispetto all’anno precedente». Una riduzione «dovuta interamente al forte picco registrato l’anno precedente in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre, altrimenti i decessi sarebbero stati pressoché invariati». In netto aumento gli attacchi terroristici in Europa, dai 34 del 2023 ai 67 del 2024, con la firma anche di IS e Hamas. Insieme agli attacchi terroristici, viene spiegato, è cresciuto esponenzialmente anche l’antisemitismo.