GERUSALEMME – Della Pergola racconta l’incontro con il “papabile” Pizzaballa

Impazza il toto-nomi per il successore di papa Francesco. Uno dei favoriti degli addetti ai lavori è il bergamasco Pierbattista Pizzaballa, dal 2020 patriarca di Gerusalemme dei Latini e già Custode di Terra Santa, cardinale dal luglio del 2023.
Il 60enne Pizzaballa è in partenza per i funerali in programma sabato mattina sul sagrato di San Pietro e poi per il conclave, che non inizierà prima del 5 maggio. Nelle scorse ore ha comunque onorato l’impegno preso alcuni giorni fa di incontrare un suo conoscente di vecchia data a Gerusalemme: Sergio Della Pergola, autorevole demografo ed esponente della comunità degli Italkim (gli italiani d’Israele).
«Il cardinale mi ha autorizzato a riferirne», dichiara Della Pergola a Pagine Ebraiche. «Ci conosciamo da molti anni e in passato ho avuto il piacere di invitarlo all’Università ebraica di Gerusalemme, dove ha studiato, e pure al Tempio degli italiani. La richiesta d’incontro, antecedente alla morte del papa, nasce da una volontà di chiarimento su alcune dichiarazioni sul conflitto a Gaza strumentalizzate in rete in alcuni ambienti».
Pizzaballa è stato spesso perentorio su Israele e pure dopo la morte del papa ha ribadito che Gaza è stata «in qualche maniera uno dei simboli del suo pontificato». Nel colloquio con Della Pergola, riferisce il demografo, l’uomo di Chiesa ha comunque posto l’accento sull’importanza di maneggiare con cura le parole, «convenendo che alcune sono state a volte usate a sproposito nel dibattito pubblico: è il caso dell’accusa a Israele di stare compiendo un genocidio o di praticare politiche di apartheid». Sono parole, sottolinea Della Pergola, «che Pizzaballa ha rivendicato di non avere mai usato, pur riconoscendo che il problema è complesso ed evidentemente anche Israele ha le sue colpe per la situazione».
Della Pergola parla di un incontro «cordiale e corretto», iniziato con alcuni omaggi al cardinale. In primis la biografia del rav Elio Toaff Perfidi giudei, fratelli maggiori, appena tradotta in ebraico (lingua che Pizzaballa conosce molto bene). E poi la stampa di alcuni articoli scientifici sull’antisemitismo frutto di alcune conferenze internazionali svolte dallo studioso. In una di queste, in Texas, ha richiamato le responsabilità della Chiesa nei passi indietro avvenuti nel dialogo tra ebrei e cristiani dopo il 7 ottobre. Prima di salutarsi, conclude Della Pergola, i due hanno anche scherzato sulla possibile nomina a papa di Pizzaballa: «Ha sorriso, aggiungendo: son cose che si dicono, io non ci posso fare niente».

Adam Smulevich