LA SEPOLTURA – Gli altri papi a S. Maria Maggiore

Francesco sarà l’ottavo papa a essere sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore, in piazza dell’Esquilino a Roma. Le storie dei suoi sette predecessori si sono a più riprese intrecciate con quelle degli ebrei italiani e romani e sono rivelatrici dei complessi rapporti con il papato nel corso dei secoli.
Il sepolcro più antico è quello di Onorio III, che fu papa dal 1216 fino al 1227, coinvolto in due crociate. Se Innocenzo III durante il Concilio Lateranense del 1215 aveva sostenuto la necessità di imporre un segno distintivo agli ebrei, fu proprio Onorio III a promulgare tre anni dopo una bolla in tema: la In generali concilio, stabilendo che il segno avrebbe dovuto essere una rotella di stoffa gialla. Altro pontefice sepolto a Santa Maria Maggiore è Pio V (1556-1562), passato alla storia come “il papa inquisitore”. Sua la bolla Hebraeorum gens del 1569, che decretò l’espulsione di tutti gli ebrei dai territori dello Stato della Chiesa tranne le città Roma e Ancona. Lì avrebbero dovuto vivere segregati nei ghetti in applicazione a quanto stabilito nella Cum nimis absurdum (1555), la tristemente celebre bolla di papa Paolo IV, suo predecessore e sostenitore nell’ascesa ai vertici della Chiesa cattolica. Era stato proprio Paolo IV, nel 1558, a deliberarne la nomina in concistoro a “Grande Inquisitore della Santa Romana e Universale Inquisizione”. La situazione per gli ebrei migliorò in parte con Sisto V (1585-1590), sepolto nella medesima basilica, che nel 1586 emanò un’altra bolla ancora: la Christiana pietas, che abolì parte delle restrizioni e vessazioni inflitte. Ma la fase distensiva durò poco per via di un altro suo “vicino” di tomba: Clemente VIII (1592-1605), che appena sette anni dopo promulgò la Caeca et obdurata, in linea con le disposizioni di Pio V.
A Santa Maria Maggiore riposa tra gli altri anche Clemente IX (1667-1669). A lui si rivolsero con varie suppliche gli ebrei romani, chiedendogli di abolire alcune barbare usanze del Carnevale in cui erano costretti a umiliazioni pubbliche. Il papa accettò, a condizione che gli stessi ebrei si facessero carico di una parte importante delle spese carnascialesche.
a.s.