ISRAELE – Il Cairo propone un’intesa su Gaza, Damasco parla di pace

Una nuova proposta di cessate il fuoco tra Israele e Hamas è stata preparata dall’Egitto e, secondo il Jerusalem Post, dovrebbe essere presentata alle parti entro la fine della settimana. L’accordo punta a una tregua di lungo termine, della durata di cinque fino a sette anni, accompagnata da un pacchetto articolato di condizioni e garanzie.
Il piano, elaborato in coordinamento con Qatar e Stati Uniti, prevederebbe il rilascio di tutti e 59 gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas in cambio di un numero concordato di detenuti palestinesi. La tregua sarebbe subordinata al ritiro completo delle forze israeliane da Gaza, all’avvio della ricostruzione dell’enclave palestinese e alla revoca del blocco imposto dal 2007.
In parallelo agli sforzi per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, si registrano segnali rilevanti sul fronte diplomatico regionale. Il nuovo presidente siriano Ahmed al-Sharaa, salito al potere dopo la destituzione di Bashar al-Assad, ha dichiarato a Bloomberg che, «alle giuste condizioni», Damasco è interessata a normalizzare i rapporti con Israele e ad aderire agli Accordi di Abramo – una serie di intese di pace e riconoscimento diplomatico tra lo Stato ebraico e diversi Paesi arabi, avviate nel 2020 con la mediazione statunitense.
L’apertura siriana ha sorpreso molti osservatori, considerando che la Siria è storicamente uno dei più acerrimi nemici di Israele, con cui è ancora tecnicamente in guerra. Gerusalemme rimane scettica sulla figura di al-Sharaa, noto come al-Jolani, leader del gruppo salafita Hayat Tahrir al-Sham.
La disponibilità della Siria arriva settimane dopo che Steve Witkoff, rappresentante per il Medio Oriente del presidente Usa Donald Trump, aveva ipotizzato una possibile adesione agli Accordi di Abramo da parte di Libano e Siria, parlando di «profondi cambiamenti in atto» nella regione.
Intanto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è atteso in Azerbaigian per una visita ufficiale che rientra in una più ampia strategia di consolidamento delle relazioni diplomatiche e di sicurezza con i paesi del Caucaso e dell’Asia centrale. Sul tavolo, riporta il Times of Israel, ci sarà anche il presente della Siria e l’influenza turca sull’area.

(Nell’immagine, un sopralluogo del capo dell’esercito israeliano Eyal Zamir al confine con la Siria – Foto Idf)