LIBRI – Albert Speer torna sullo scaffale, l’autoinganno del male

In uscita per Adelphi, Albert Speer. La sua battaglia con la verità opera monumentale della giornalista e scrittrice austro-britannica Gitta Sereny, indaga in profondità la figura di uno dei protagonisti più enigmatici del Terzo Reich. Frutto di oltre dieci anni di ricerche e interviste, il volume affronta le contraddizioni dell’architetto di Hitler, e suo Ministro degli Armamenti, che nel dopoguerra provò a raccontarsi come “nazista pentito”, sostenendo di non essere stato a conoscenza della Soluzione Finale. Sereny, nota per le sue ricerche su figure controverse e su temi quali il male e di responsabilità morale, si avvicinò a Speer perché, come ha scritto, «rispetto agli altri che avevo osservato durante i processi sembrava meno primitivo, più aperto, serio e triste: l’unico uomo con un simile passato che pareva manifestare un barlume di coscienza». Nel corso di lunghe conversazioni, Speer rivelò a Sereny la sua ammirazione per Hitler: «Mi vergogno a dirlo ora, ma all’epoca lo trovavo esaltante». Ammise anche la sua incapacità di vedere nel lavoro forzato altro che uno strumento per la produzione bellica, spiegando che nel contesto della sua vita di allora si trattava di esseri umani che avevano significato solo in termini di ciò che potevano produrre per lo sforzo bellico: «Non li vedevo o pensavo a loro come esseri umani, come individui». Sereny analizza anche come Speer sia stato capace di costruire la propria immagine pubblica attraverso omissioni e mezze verità: sebbene abbia affermato di non essere a conoscenza dello sterminio degli ebrei, secondo Sereny era ben consapevole dei crimini del regime e la sua presunta ignoranza era una forma di autoinganno. In un passaggio Speer ammette: «Oggi non sono più disposto a dare le risposte con le quali, un tempo, cercavo di narcotizzare tanto chi mi interrogava quanto me stesso». Il libro, pubblicato in inglese nel 1995 con il titolo Albert Speer: His Battle with Truth, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Duff Cooper Prize e il James Tait Black Memorial Prize. La traduzione italiana è stata pubblicata da Rizzoli nel 1995, come In lotta con la verità. La vita e i segreti di Albert Speer, per essere poi ristampata da BUR. Oggi Adelphi ripubblica il volume intitolandolo Albert Speer. La sua battaglia per la verità, riscoprendo una delle biografie più approfondite e critiche su Speer, una riflessione sulla responsabilità individuale e sulla capacità dell’essere umano di giustificare le proprie azioni.

Nell’immagine: la tribuna principale dello Zeppelinfeld (Campo Zeppelin) sull’ex terreno delle adunate del partito nazista disegnato da Albert Speer