SHIRIM – Sul greto del poema (Jiří Mordechai Langer)

Sul greto del poema
La poesia
che ho scelto per te
è semplice
perché questo
è lo stile del canto.
La sua trama è un velo
una voluta di olio:
alle labbra sa di miele
e di bugie.
In sé raccoglie
la fine dell’estate
quando il calore scortica
i prati e le rapide acque
del fiume
cessano di scorrere.
Di nuovo per Shirim versi di Jiří Mordechai Langer (1894-1943) nella traduzione in italiano a cura di Federico Scardanelli.
Quale viva forza misteriosa e sotterranea, la poesia rigonfia le valli di benefici fiumi benedetti.
Che giunga dalle umane cose, sospiri oscuramente tra gli alberi, gorgheggi radiosa nelle imprendibili albe, essa permane come vivo fuoco inestinguibile negli anni, negli argini incerti, nei greti del vivere.
E si va per le vie ove è compagna, cantando il filo d’erba, la tristezza, nascostamente mormorando nelle estati riarse, nei bui mattini indicibili.
Cosa sussurri nessuno sa. Adombra falangi d’inconosciuti sogni.
Ma pur riverrà a saturare l’alba, a lisciare gli argentei sassi scomposti.
Tornerà ad impregnare il greto, a far correre il sogno.
Dissognato.
Shirim è a cura di Mariateresa Amabile, poetessa e docente di Diritti Antichi all’Università di Salerno