ROMA – Terra e Luce, Israele negli scatti di Karel Cudlin

Le pietre del Kotel, il Muro occidentale di Gerusalemme. I vicoli di Mea Shearim, il quartiere haredi dove il tempo sembra essersi fermato. Altre pietre ancora, quelle roventi del Negev. Haifa vista dall’alto. Il fascino selvaggio del Golan.
Sono alcuni dei paesaggi sui quali si è posato lo sguardo di Karel Cudlin, tra i più importanti fotografi cechi, impegnato da oltre trent’anni nel racconto per immagini della vita in Israele. Una selezione di scatti è visibile da oggi e fino al 29 giugno lungo la cancellata del Tempio Maggiore di Roma, nella mostra “Terra e Luce” promossa dalla Comunità ebraica in collaborazione con le ambasciate di Repubblica Ceca e Israele.
L’hanno inaugurata la direttrice del Centro di Cultura comunitario Giorgia Calò, la vicepresidente della Comunità ebraica Antonella Di Castro, l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled, quello ceco Jan Kohout, il direttore del centro ceco a Roma Robert Mikoláš e lo stesso Cudlin.Yom HaAtzmaut, la festa dell’indipendenza israeliana, è alle porte. Come è stato più volte sottolineato, l’allestimento celebra non soltanto i 77 anni di vita dello Stato ebraico ma anche il 35esimo anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Gerusalemme e Praga. Un rapporto speciale, ha spiegato Kohout, già ministro degli Esteri, ricordando la visita svolta nel 1927 da Tomáš Masaryk nell’allora Palestina mandataria e il sostegno espresso in quella sede al progetto sionista, primo leader europeo a fare questo passo. Vent’anni dopo l’allora ministro degli Esteri Jan Masaryk, suo figlio, si schierò a favore di tale aspirazione alle Nazioni Unite. Praga riconobbe poi l’indipendenza di Israele appena cinque giorni dopo la proclamazione da parte di David Ben Gurion, nel pieno della guerra mossa da vari eserciti arabi. Fu quindi il regime comunista a interrompere i rapporti, che furono ristabiliti nel 1990 dall’allora premier Václav Havel. Anche attraverso una storica visita in Israele.
«Quello tra la Repubblica Ceca e il nostro popolo è un rapporto con radici lontane», ha dichiarato il suo collega Peled, citando eminenti figure come quella di Rabbi Yehuda Loew, detto il Maharal, e lo scrittore Franz Kafka. «La mostra mi tocca anche a livello affettivo», ha poi aggiunto Peled. «Sia mia madre sia mio padre sono nati a Praga».