CALABRIA – Il dietro le quinte del Moked

La Calabria ebraica, la sua importante storia prima degli editti di espulsione che cacciarono via gli ebrei da quelle terre o li costrinsero alla conversione e il nuovo impulso che si sta vivendo negli ultimi anni, sono uno dei motivi per cui questo territorio è stato scelto per dare vita al Moked, tradizionale appuntamento realizzato dall’Area Cultura dell’UCEI diretta da rav Roberto Della Rocca in una quattro giorni dedicata a Israele e al suo rapporto con gli ebrei della Diaspora alla lingua ebraica, al sionismo, alla musica e alle sue poliedriche componenti che ne fanno una terra unica, melting-pot di storia cultura e di persone provenienti da tutte le parti del mondo.
«Desideravamo da molti anni realizzare un Moked nel sud d’Italia, ma non c’eravamo mai riusciti ed invece questa volta abbiamo trovato il luogo giusto», spiega Claudia Jonas coordinatrice dell’Area Cultura e Formazione UCEI, anima organizzativa di questo evento, assieme a Ilana Bahbout, responsabile delle attività culturali nelle Comunità.
«Ha giocato il desiderio di valorizzazione», sottolinea Bahbout, «perché qui c’è un fermento maggiore di quello che si potrebbe pensare, la fermata del treno da Roma a Scalea, per esempio, è stata attivata prima del tempo proprio per il Moked e tutto questo è stato possibile grazie ai buoni rapporti con le istituzioni e al loro piacere di averci qui».
«Ad esempio», continua, «il docufilm che fa parte del programma Menorah Esodo 25» in proiezione al Museo del Cedro, la cui regia è di Gianfranco Confessore, è ispirato a temi ebraici ed è stato realizzato qui. Il Moked è un evento molto desiderato dagli ebrei del luogo».Focus su Israele a 360 gradi quindi: un seminario dedicato all’Ulpan con Fabio Redak e Luisa Basevi, un panel dedicato al significato attuale del sionismo con gli esperti Michael Ascoli, Simonetta Della Seta, Angelica Edna Calò e Yehuda Livne, mentre da remoto Maurizio Molinari parlerà delle sfide di Israele. Ma ci saranno anche momenti musicali con il trio Kachaturian, composto da Giovanna Ferraro Caruso (volino), Domenico Russo (clarinetto) e Andrea Bosa (pianoforte).
«Il trio», spiega ancora Ilana Bahbout, «è nato dall’incontro dei tre musicisti presso la scuola di Santa Maria del Cedro. In tale contesto scolastico, data la costante presenza ebraica sul territorio per la coltivazione del cedro, hanno avuto la possibilità di conoscere le musiche tradizionali ebraiche alle quali si sono appassionati, inserendole nel loro repertorio».
Non mancherà uno sguardo alla storia degli ebrei di Calabria con Giulio Disegni, vicepresidente Ucei con delega al meridione, e con Roque Pugliese e Tonino Nocera, mentre sabato pomeriggio lo storico Francesco Lucrezi parlerà di Sionismo e diritto.
Al termine del week end saranno presenti Ciro Principe e il giornalista Klaus Davi che, assieme a rav Della Rocca, interverranno sul tema dell’importanza del linguaggio nella comunicazione.
Lucilla Efrati