YOM HAATZMAUT – Da Milano a Napoli, l’Italia ebraica festeggia Israele

L’Italia ebraica si è unita alle celebrazioni per Yom HaAtzmaut con testimonianze, mostre, pièce teatrali. A Roma la tradizionale festa all’esterno del Tempio Maggiore è stata preceduta da una cerimonia religiosa, inaugurata dal suono dello shofar. «Accanto a tanti amici che comprendono le nostre ragioni abbiamo un muro di ostilità sempre crescente. Malgrado questo andiamo avanti per la nostra strada», ha affermato nella circostanza il rabbino capo Riccardo Di Segni. Per poi aggiungere: «Riconosciamo il dono che ci è stato dato e questo dono, Israele, ce lo vogliamo tenere ben stretto». Questo, ha detto il rav, «è il senso della nostra gioia stasera, anche se offuscata dagli atti che stanno succedendo in Israele e che forse sono stati almeno alimentati da mano terroristica». A Milano l’ospite d’onore è stato l’ambasciatore israeliano Jonathan Peled, accolto nei locali della scuola ebraica dalla dirigenza comunitaria. Il vicepresidente Ucei Milo Hasbani, tra quanti gli hanno dato il benvenuto, ha parlato di «serata bellissima con grande partecipazione della Comunità, molti bambini, rappresentanti politici e consoli». A Napoli la Comunità ebraica ha incontrato Angelica Edna e Yehudà Calo Livne, che hanno parlato di cosa significa “vivere in Israele dopo il 7 ottobre” e in particolare nel kibbutz Sasa da dove fronteggiano l’insidioso confine con il Libano, mentre a Trieste uno dei relatori è stato il giovane Simeone Bordon. A febbraio ha visitato il paese in un viaggio per “young leaders” organizzato dalla Federazione Associazioni Italia-Israele.