ISRAELE – Governo rivendica incursione aerea a difesa drusi in Siria

Non permetteremo alle truppe siriane di spostarsi a sud di Damasco o di rappresentare una minaccia per la comunità drusa». Firmato Benjamin Netanyahu e Israel Katz, rispettivamente primo ministro e ministro della Difesa d’Israele.
Il governo di Gerusalemme ha rivendicato l’attacco aereo nella zona del palazzo presidenziale della capitale siriana, avvenuto venerdì all’alba, e l’operazione è stata presentata «come un chiaro messaggio al regime» di Abu Mohammad al Jolani dopo l’impennata di violenze contro i drusi del paese, circa 600mila in tutto, uccisi a decine negli scontri di questi giorni. Non si ha al momento notizia di vittime nell’attacco israeliano.
È storico il legame tra i drusi e lo Stato d’Israele, dove vivono all’incirca 150mila drusi, concentrati in particolare nella regione di Haifa e in quella delle alture del Golan. Proprio i drusi di questa zona al confine fra Israele e Siria avevano invocato un intervento a favore dei drusi siriani, ai quali sono spesso legati da vincoli familiari. Sono state organizzate delle manifestazioni di protesta con blocchi alle strade nel nord di Israele e alcuni di loro si sono poi radunati, con la stessa richiesta, davanti alla casa del premier a Caesarea. Questo accadeva giovedì sera. Venerdì mattina Netanyahu ha incontrato lo sceicco Muafak Tarif, il leader spirituale della comunità drusa. Nel corso dell’incontro, ha reso noto l’ufficio del primo ministro, Tarif lo ha ringraziato per «aver inviato un messaggio di deterrenza al regime siriano riguardo all’impegno di Israele nei confronti della comunità drusa in Siria».