MOKED – Una lente sul sionismo, da Theodor Herzl a Ciro “il Principe”

Non è facile affrontare il tema del sionismo, movimento politico culturale e spirituale nato alla fine del XIX secolo a opera di Theodor Herzl, senza dire cose scontate. Ed è tanto più difficile oggi che il termine viene da più parti strumentalizzato per piegarlo a rivendicazioni politiche e per distorcerne il significato. In una delle sezioni del Moked, il tradizionale incontro primaverile dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, ne hanno disucco Francesco Lucrezi, professore di Diritto romano e Diritti dell’antico Oriente romano all’Università di Salerno, la giornalista e diplomatica Simonetta Della Seta e rav Michael Ascoli, suggerendo spunti di riflessione e aspetti del movimento sionista non ancora del tutto esplorati.
Lucrezi ha analizzato il rapporto fra sionismo e diritto, dal progetto di Theodor Herzl ai primi congressi sionisti, dalle alyot alla dichiarazione Balfour, alle leggi sotto il mandato britannico e l’influenza della Common Law. E poi ha illustrato l’influenza del rabbinato su alcuni particolari aspetti come il diritto di famiglia, soffermandosi con particolare attenzione sull’assetto dello Stato dopo la Dichiarazione di Indipendenza del 1948, la risoluzione Harari del 1950 e, sempre nel 1950 la Legge del Ritorno che garantisce a tutti gli ebrei del mondo il diritto di immigrare in Israele e ottenere automaticamente la cittadinanza italiana, per giungere alla legge sulle fonti del diritto del 1980 e gli ulteriori sviluppi con le Leggi Fondamentali del 1992 sulla libertà di impiego e occupazione e sulla Dignità dell’uomo.
La nascita del movimento sionista in Italia ai giorni d’oggi è stato il focus della relazione di Della Seta. Il suo intervento ha tracciato un percorso storico dal congresso giovanile del 1924 a Livorno, ai rapporti con il fascismo. Ha analizzato in particolar modo la sua importanza negli anni della ricostruzione ebraica dopo la Shoah e la preparazione alla Alya.
Qual è la differenza fra identità ebraica e identità israeliana, cosa hanno in comune e quali sono le differenze? Qual è l’identità degli israeliani non ebrei? Partendo da questi interrogativi, rav Ascoli ha disegnato il profilo della attuale società israeliana, e il rapporto fra lo Stato di Israele, alla luce anche della composizione della popolazione che ci vive (attualmente il 75% della popolazione è nata in Israele e rappresenta l’80% di quella ebraica), e le comunità della Diaspora.
La tagliente voce di Ciro Principe ha accompagnato un dopocena più leggero ma non superficiale. Comico (nella foto), influencer e difensore instancabile di Israele, “Ciro Il Principe” come lo chiamano molti suoi fan ha declinato in chiave comica la propaganda anti-israeliana smascherando le contraddizioni che dal 7 ottobre invadono le notizie di molti media e social propal.