PAGINE EBRAICHE – È in arrivo il numero di maggio

Giovedì 15 maggio si aprirà a Torino la 37esima edizione del Salone internazionale del libro. Pagine Ebraiche sarà presente con il numero di maggio in distribuzione in questi giorni, dedicato all’importanza del libro come chiave di comprensione del presente, con un’attenzione particolare riservata al mondo dell’editoria israeliana. Cosa si scrive e legge in questo periodo? Quale l’impatto delle ferite e dei traumi di un conflitto ancora senza fine?
«Andiamo verso un futuro in cui il conservare tratti umani è minacciato dalla violenza, dalla tecnologia, dalla solitudine, dall’ansia. Queste pagine riflettono lo spirito dei tempi, lo Zeitgeist», sottolinea Etgar Keret, acclamato scrittore israeliano, presentando al giornale dell’ebraismo italiano la sua ultima raccolta di racconti Correzione automatica (ed. Feltrinelli).
Sarai Shavit, poetessa ed editor apprezzata anche dai lettori italiani, racconta cosa c’è sugli scaffali degli israeliani mentre l’editrice Shira Hefer illustra la traiettoria di Locus, la casa editrice indipendente che ha fondato in Israele nel 2016 e dirige ancora oggi dall’Italia. Con Pagine Ebraiche parla anche Vittorio Giardino, uno dei maestri italiani del fumetto, presentando I cugini Meyer (ed. Rizzoli Lizard), il suo ultimo lavoro: una storia ebraica nella Vienna appena annessa dai nazisti.
Sull’eredità del pontificato di Papa Francesco nei rapporti con Israele e il mondo ebraico riflettono con Pagine Ebraiche il presidente dell’assemblea rabbinica italiana rav Alfonso Arbib e Lisa Palmieri-Billig, giornalista e referente dell’American Jewish Committee presso la Santa Sede. Nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, il mensile porta poi l’attenzione sul contributo della Brigata ebraica da una parte e su quello degli ebrei inquadrati nelle Forze britanniche armate dall’altra.
Nelle pagine dell’Italia ebraica, oltre alle cronache dalle varie comunità, lo sguardo si posa tra gli altri sul vecchio ghetto di Rovigo. Una storia di sei secoli, poco conosciuta, ma di cui sono tuttora riconoscibili i segni. Nelle pagine di costume la protagonista è Aleeza Ben-Shalom, una delle “matchmaker” più famose del mondo che ha fatto dello shidduch un fenomeno televisivo. Nella sezione A Tavola lo chef Raffaele Terracina, in arte Rafter Chef, spiega come ha portato alcuni piatti della tradizione giudaico-romanesca ad affermarsi nel cuore di Gerusalemme. In Sport la storia che si racconta è quella diSapir Berman, arbitra transgender israeliana, mentre nella riflessione rabbinica che conclude come tradizione il mensile, il rabbino capo di Verona Tomer Corinaldi spiega il significato del conteggio dell’Omer. 

Buona lettura!