ISRAELE – Ritrovati in Siria resti soldato caduto nel Libano nel 1982

Una collaborazione tra l’esercito israeliano e il Mossad ha permesso di riportare in Israele i resti di Zvi (Zvika) Feldman, un soldato caduto nella prima guerra del Libano (1982) di cui si erano perse le tracce dopo la battaglia di Sultan Yacoub combattuta tra il 10 e l’11 giugno di quell’anno nella Valle della Bekaa. Quarantatré anni dopo, grazie a un’operazione segreta condotta in territorio siriano, la famiglia potrà dargli sepoltura.
«Per decenni Zvika è scomparso e gli sforzi per localizzarlo, insieme agli altri soldati dispersi in quella battaglia, non sono cessati un attimo», ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. E se la salma di Zachary Baumel tornò nel 2019 in Israele grazie a un’operazione delle forze speciali russe e al rilascio di due detenuti siriani, un terrorista di Fatah e un trafficante di droga, resta ancora ignota la sorte di un terzo soldato impegnato in quella battaglia: Yehuda Katz. «Israele non si fermerà finché anche il corpo di Katz non sarà rimpatriato», ha assicurato il primo ministro.
Il ritrovamento dei resti di Fedlman arriva a pochi giorni dal 60esimo anniversario dalla pubblica esecuzione in una piazza di Damasco della più celebre delle spie israeliane, Eli Cohen. Sotto la falsa identità dell’uomo d’affari Kāmil Amīn Thābit, Cohen riuscì a penetrare i meccanismi di potere del regime nemico fino ai suoi vertici e fu persino nominato viceministro della Difesa, condividendo da quella posizione informazioni rivelatesi poi fondamentali per la fulminea vittoria dello Stato ebraico nella Guerra dei sei giorni (giugno 1967). La vera identità di Cohen fu scoperta all’inizio del 1965 e il 18 maggio l’agente fu impiccato. Da allora la Siria ha ostacolato ogni tentativo di avere indietro la salma dell’uomo come richiesto anche dalla vedova Nadia Majald Cohen, ancora in vita. Secondo vari media israeliani, la vicenda Fedlman potrebbe costituire un’incoraggiante precedente.