UCEI-TORINO – Una porta che non si è mai chiusa
Il dibattito, la polemica sono il sale della vita. Nell’ebraismo, poi, lo stesso studio del Talmud impone un metodo dialettico “aperto”. Ben vengano dunque le critiche e gli stimoli, tanto più se costruttivi. Dispiace invece che la vicepresidente della Comunità ebraica di Torino, Anna Segre, nella bella newsletter comunitaria da lei gestita scriva che i media dell’Ucei, Pagine ebraiche e Moked, già “importante strumento di aggregazione tra gli ebrei italiani”, oggi abbiano cambiato missione. Non oggi, pardon, ma “da un paio di anni”, guarda caso da quando c’è un nuovo direttore.
Due le critiche mosse da Segre. La prima: le due testate non fornirebbero informazioni sufficienti sulle 21 Comunità ebraiche italiane; la seconda: non sono più ospitati con regolarità “contributi di molti collaboratori di diverse provenienze, tra cui un buon numero di torinesi”. In una redazione composta da due torinesi su quattro e con collaboratori più o meno abituali fra i quali contiamo Roberto Jona, rav Alberto Somekh, Simone Somekh, Sara Levi Sacerdotti e il torinese d’adozione David Sorani, leggo queste parole come un invito della stessa Segre alle iscritte e agli iscritti della comunità sotto la Mole a inviare più contributi a Moked e Pagine Ebraiche, e di questo non posso che ringraziarla. E colgo l’occasione per allargare l’invito a chi, anche altrove, abbia a cuore la storia quasi ventennale di queste due testate oppure voglia rivolgersi all’ebraismo italiano.
Questa redazione non ha mai censurato nessuno e la colonna delle opinioni, ben visibile anche sul sito di Moked, resta aperta a contributi esterni purché rispettosi degli altri e originali – non ci mandate i vostri vecchi post su Facebook, grazie!
Quanto al presunto disservizio fornito alle comunità grandi e piccine devo qua respingere con garbata fermezza le parole della vicepresidente della Comunità di Torino: le notizie della nostra micro-galassia ebraica non solo sono da noi bene accolte ma sono sistematicamente ricercate e ripubblicate dai validissimi redattori di Moked e Pagine Ebraiche. Se Segre sa dirci come possiamo fare (ancora) meglio, saremo lieti di ascoltare. Nel frattempo, speriamo che la vicepresidente di Torino continui, come ha fatto nell’ultimo numero della newsletter, a valorizzare anche i nostri pezzi guarda caso scritti proprio da due nostri “collaboratori” dalla sua stessa città.
Un caro saluto a tutti i torinesi, e vi aspettiamo al Salone del Libro!
Daniel Mosseri