ANZIO – Revocata cittadinanza onoraria a Mussolini

Il sindaco Aurelio Lo Fazio: «Voglio invitare Edith Bruck»

«Con il voto di oggi arriva un segnale diverso. È un primo passo per ripristinare la giustizia storica». Così a Pagine Ebraiche il sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, ha commentato la decisione del Consiglio comunale di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita il 14 maggio 1924 dal commissario prefettizio. Con 16 voti favorevoli e 5 contrari, l’assemblea ha approvato la proposta presentata dai gruppi consiliari del Partito Democratico, #Unaltracittà, Movimento 5 Stelle e Apa.
«Un atto dovuto nella città della pace e medaglia d’oro al merito civile per le sofferenze patite durante la Seconda guerra mondiale, nella quale ci trascinò il regime. I nomi dei concittadini vittime di quel regime e delle barbarie naziste sono impressi nella nostra memoria, oggi gli rendiamo un ulteriore omaggio» ha dichiarato il sindaco Lo Fazio.
«Siamo a 80 anni dalla liberazione dal nazifascismo. Il conferimento di quella cittadinanza fu un’imposizione, mentre oggi abbiamo votato democraticamente. Basterebbe solo questa differenza a far capire cos’è stato il regime e quali, invece, le conquiste avvenute grazie alla liberazione» ha aggiunto. Un ritorno alla democrazia, ha proseguito il sindaco, possibile anche grazie allo sbarco alleato avvenuto sulle coste di Anzio «che portò pochi mesi dopo alla liberazione di Roma, ridotta alla fame e messa a ferro e fuoco dalle truppe naziste e dalle squadracce del fascismo».
Lo Fazio ha poi rivolto un pensiero alla scrittrice e testimone della Shoah Edith Bruck e alla concittadina Adele Di Consiglio, scampata alle persecuzioni nazifasciste. «Sarà mia cura invitare Bruck, che aveva rifiutato l’invito a venire ad Anzio, per dirle che è stata revocata la cittadinanza a Mussolini e che quindi rinnoviamo l’invito, perché qui è ben accetta. E penso in questo momento alla nostra concittadina Adele Di Consiglio che ha avuto la famiglia sterminata dal nazifascismo e alla quale intendiamo dare un riconoscimento» ha sottolineato Lo Fazio.
Il padre di Adele, David Di Consiglio, fu arrestato dai nazifascisti nel febbraio del 1944 e non fece più ritorno. Gli zii Cesare, Leone e Pacifico seguirono la stessa sorte: il primo fu deportato a Dachau, il secondo fu fucilato mentre tentava la fuga, il terzo morì ad Auschwitz. Altri suoi famigliari, tra cui il nonno materno Dattilo Sciunnach e alcuni cugini, furono uccisi nell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Da anni Adele vive ad Anzio e ha dedicato il proprio impegno a tenere viva la memoria della persecuzione subita dalla sua famiglia. Nella precedente consiliatura, il Consiglio comunale aveva respinto sia la proposta di revocare la cittadinanza a Mussolini, sia quella di riconoscere pubblicamente il valore della sua testimonianza. 

Daniel Reichel