ANTISEMITISMO – Da Israele e IHRA appello a Diaspora: lottare uniti a voce alta

Ieri e oggi si è tenuta a Gerusalemme una conferenza internazionale sulla lotta all’antisemitismo “Insieme nello sforzo, uniti nell’impatto” organizzata dal Ministero degli Esteri israeliano assieme alI’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). Alla conferenza hanno partecipato di numerose delegazioni di Comunità ebraiche e di ministri degli Esteri di vari paesi europei. Per l’Italia è presente il Segretario Generale dell’UCEI, Uriel Perugia.
Il capo della diplomazia israeliana, Gideon Sa’ar, ha aperto la conferenza sottolineando l’importanza di contrastare l’antisemitismo in tutte le sue forme. La sessione al ministero degli esteri a Gerusalemme era stata inaugurata il giorno prima da un saluto del primo ministro Benjamin Netanyahu, che si è rivolto ai leader delle comunità ebraiche della Diaspora: «La cosa più importante nella lotta all’antisemitismo è farsi avanti e non lasciarsi intimidire. Le persone apprezzano e rispettano chi difende i propri diritti. Non abbiate paura di far sentire la vostra voce. Parlate, difendete la verità, difendete il popolo ebraico, difendete la civiltà».
Oggi, numerosi relatori si sono susseguiti sull’evoluzione dell’antisemitismo dopo il massacro del 7 ottobre e sulle sfide della lotta contro questo grave tormento della società. Anche il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog, ha rivolto un saluto ai partecipanti, sottolineando l’importanza di unire le forze per combattere l’odio antiebraico.
La Conferenza ha discusso anche del ruolo dei social media e della propaganda nell’alimentare l’antisemitismo, cercando di individuare strategie per contrastare questo fenomeno.
«Israele è un paese sotto la minaccia aperta di distruzione e di tentativi di distruzione da parte dei suoi vicini. Questo viene raramente menzionato nel dibattito sulla guerra. La lotta contro l’antisemitismo e la lotta per ricordare l’Olocausto fanno parte di un profondo impegno non solo per ricordare il passato, ma anche per creare un futuro migliore», ha concluso il suo discorso Gideon Sa’ar.