LA DENUNCIA – Supino (Ame): Appello sanitari per Gaza manca di onestà intellettuale

«Il compito di ogni sanitario è tutelare la vita umana, senza distinzioni ideologiche o geopolitiche. L’assenza di ogni riferimento alle vittime israeliane, ai feriti, agli ostaggi ancora detenuti, e la non distinzione tra civili gazawi e terroristi legati a Hamas, è inaccettabile».
Lo denuncia in un comunicato stampa l’Associazione Medica Ebraica, presieduta dal 2017 da Rosanna Supino, qualificando come «strumento divisivo, che alimenta odio e disinformazione» l’appello delle rete Sanitari per Gaza sottoscritta al momento da decine di migliaia di appartenenti ai vari ordini professionali (dai medici agli infermieri, dai chimici ai fisici). Il testo proposto all’attenzione dei professionisti del settore è «apparentemente animato da intenti etici», scrive l’Ame, ma assume in realtà «una connotazione politica fortemente ideologica, evidenziando una carenza di equilibrio e di profondità».
«L’intero appello si fonda su dati forniti da Hamas, senza verifica indipendente, né confronto con fonti pluralistiche», sottolinea ancora l’Ame. E «anche se riteniamo che ogni vita persa sia una tragedia, riteniamo anche che la serietà e la affidabilità delle cifre sia indispensabile in qualunque relazione sia essa scientifica o divulgativa». Anche perché, si aggiunge nella nota, nel denunciare la «devastazione deliberata delle strutture sanitarie», il gruppo Sanitari per Gaza «non parla dell’uso sistematico da parte di Hamas di infrastrutture civili, tra cui ospedali e scuole, per scopi militari, con la costruzione di tunnel sotterranei». Ragione per la quale «l’uso cinico dei civili come scudi umani, unito alla mancata restituzione degli ostaggi israeliani, solleva seri interrogativi su chi effettivamente stia sacrificando le vite innocenti». L’Ame si dichiara infine solidale «con quei palestinesi che, nonostante l’oppressione di Hamas, cercano giustizia e libertà con coraggio e dignità» e «proprio per questo, ogni appello che pretenda di fondarsi su principi etici deve essere guidato da rigore, onestà intellettuale e senso di responsabilità».