MILANO – Comunità ebraica e Ucei incontrano il sindaco: «Dialogo positivo»

«L’incontro con il sindaco Beppe Sala è andato molto, molto bene», commenta il presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi. «Abbiamo fatto presente che siamo parte del tessuto della città e la necessità di abbassare i toni perché di questa situazione siamo i primi a soffrire, come dimostra l’aumento dell’antisemitismo», aggiunge il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Milo Hasbani.
A 24 ore dall’incontro a Palazzo Marino con il sindaco, dopo settimane di attriti e incomprensioni legati alla comunicazione istituzionale sul conflitto in Medio Oriente, Meghnagi e Hasbani esprimono soddisfazione per il clima di apertura instaurato durante il confronto.
Due le iniziative che avevano contribuito ad alimentare tensioni: la decisione del Comune di illuminare la facciata di Palazzo Marino con la scritta «All eyes on Gaza» e, in precedenza, l’esposizione di un drappo bianco a sostegno della popolazione palestinese. Non era stata invece accolta la proposta della Comunità ebraica di esporre un drappo arancione in solidarietà con gli ostaggi israeliani ancora in mano a Hamas né quella di illuminare Palazzo Marino di arancione per ricordare i fratellini Bibas uccisi da Hamas.
Durante l’incontro è stato riaffermato il valore della relazione storica tra la Città e l’ebraismo milanese. «È stata sottolineata l’importanza di mantenere salda la collaborazione fra la Comunità e l’amministrazione, nel solco di una tradizione di dialogo e ascolto reciproco che caratterizza da sempre la città di Milano», si legge in una nota diffusa da Palazzo Marino.
«Sala ha ascoltato con attenzione le nostre preoccupazioni», prosegue Hasbani. «Abbiamo ribadito l’importanza di richiedere con forza la liberazione dei rapiti e riconoscere che Hamas rappresenta un male da rimuovere, anche per il bene dei palestinesi». Il sindaco, si legge nella nota, ha ribadito l’impegno «a sostenere la liberazione degli ostaggi nella prospettiva di uno stabile cessate il fuoco, così come l’attenzione verso tutte le vittime innocenti di questo conflitto e il pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario».
Da entrambe le parti è emersa la volontà di lavorare insieme per rafforzare il clima di coesione cittadina e contrastare ogni forma di antisemitismo. «Abbiamo chiarito le ragioni di Israele, così come le nostre di ebrei italiani, preoccupati per l’aumento di episodi di antisemitismo. Il confronto è stato franco ed è stato importante arrivare a un chiarimento», afferma Meghnagi.
All’incontro hanno preso parte anche il presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, Roberto Jarach, e il vicepresidente della Comunità ebraica milanese, Ilan Boni. «Abbiamo offerto la nostra disponibilità a partecipare a qualsiasi iniziativa utile ad abbassare i toni e a promuovere una maggiore comprensione reciproca», conclude Hasbani.

d.r.