MILANO – Largo Piero Sacerdoti, omaggio a un innovatore tra cultura e impresa

Chissà quante volte Piero Sacerdoti ha attraversato quelle vie, impegnato a controllare che il progetto per la sede della Riunione Adriatica di Sicurtà venisse completato secondo la sua visione. Oggi, a distanza di oltre sessant’anni, quel luogo nel cuore di Milano – tra corso Italia e via Santa Sofia – porta il suo nome: Largo Piero Sacerdoti.
La cerimonia di intitolazione si è svolta questa mattina, alla presenza dei figli, delle istituzioni e di numerosi cittadini. Un momento di memoria e riconoscenza per una figura chiave del Novecento milanese e italiano, non solo nel settore assicurativo, ma anche nella cultura civile e nell’impegno per l’Europa.
Nato a Milano nel 1905 in una famiglia della borghesia ebraica impegnata nel sociale, Sacerdoti fu un protagonista dell’industria assicurativa nazionale ed europea. Laureato in giurisprudenza e scienze politiche, dopo l’esilio in Svizzera durante le leggi razziali e la partecipazione alla fondazione del Movimento Federalista Europeo a Ginevra, tornò a Milano nel dopoguerra come direttore generale della RAS, all’età di poco più di 40 anni.
Fu innovatore e anticipatore: lanciò forme moderne di previdenza assicurativa, collaborò con le ACLI per creare l’assicurazione popolare, rappresentò l’Italia in sedi internazionali come l’OCSE e la Comunità Economica Europea. Promosse la costruzione della nuova sede della RAS, affidandone il progetto a due giganti dell’architettura italiana, Giò Ponti e Piero Portaluppi.
Proprio accanto a quell’edificio – oggi sede di Deloitte, ma ancora di proprietà Allianz, che assorbì RAS negli anni ’90 – si trova il nuovo Largo Piero Sacerdoti. E se oggi esiste questo spazio urbano, lo si deve anche alla determinazione personale di Sacerdoti, come ha ricordato con un sorriso il figlio Giorgio durante la cerimonia: «Quando l’edificio era pronto, di fronte restava un rudere. Doveva essere abbattuto, ma c’era chi si opponeva, dicendo che era parte della Vecchia Milano. Fu una delle poche volte che vidi mio padre davvero arrabbiato. Alla fine, la casa fu demolita. Senza quell’intervento, probabilmente oggi questo largo non esisterebbe».
Un ricordo del ruolo di Sacerdoti per Milano e per l’Italia è arrivato anche dall’ex sindaca della città, Letizia Moratti. «Piero Sacerdoti non è stato solo un dirigente assicurativo ma un uomo di cultura, di dialogo tra pubblico e privato, tra economia e società. La sua eredità va oltre il suo settore: fu un protagonista silenzioso ma decisivo della modernizzazione del paese» ha sottolineato Moratti, legata da una lunga amicizia con la famiglia Sacerdoti.
Per il comune di Milano, Largo Piero Sacerdoti rappresenta un luogo dove «memoria, innovazione e spirito civico si incontrano». Un riconoscimento che – come sottolineato nella motivazione della Giunta comunale – «colma un vuoto nella toponomastica cittadina, perché, mentre sono presenti imprenditori (quali Donegani e Mattei) e banchieri (quali Cuccia e Mattioli), manca ad oggi il riconoscimento a un esponente dell’industria assicurativa italiana, che a Milano ha il suo centro.»
«Siamo fieri di questo riconoscimento», ha commentato Giorgio Sacerdoti alla vigilia della cerimonia. «Mio padre aveva uno sguardo che andava oltre il business, credeva nell’Europa, nella dignità del lavoro, nella solidarietà. È bello sapere che, anche grazie a questo spazio, il suo ricordo continuerà a ispirare una Milano capace di futuro e memoria».

Daniel Reichel