ROMA – Fondazione Museo Shoah presenta bilancio sociale

Nel 2024 oltre 60mila persone tra le quali circa 6mila giovani hanno visitato le mostre allestite alla Casina dei Vallati, la sede della Fondazione Museo della Shoah di Roma in Largo 16 ottobre, nel quartiere ebraico cittadino. Oltre 2250 giovani sono stati poi coinvolti e resi protagonisti nei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento proposti nel corso dell’anno, possibili anche grazie a una rete di 41 volontari e nove collaboratori nella rete dell’ente, oltre a un numero crescente di partner e sostenitori. Sono alcuni dei dati in evidenza nel bilancio sociale del 2024 della Fondazione Museo della Shoah di Roma, presentato nella sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel).
Numeri più che soddisfacenti, ha fatto capire il presidente della Fondazione, Mario Venezia. Anche perché conseguiti in un anno segnato da tensioni internazionali che «hanno riacceso in molti contesti retoriche antisemite e pregiudizi», insinuandosi in Italia «in ambienti accademici e nel dibattito pubblico». Tanto che quelli che ieri Venezia ha definito «i facili ospitanti» di iniziative della Fondazione si sono col tempo rarefatti. «L’antisemitismo è rampante, ma anche il razzismo in generale», ha messo in rilievo. «Quindi tutto quello che abbiamo fatto è inutile? Non è così, perché vediamo l’impatto positivo dei nostri progetti su migliaia di ragazzi». Per tutti ha fatto l’esempio di tre pullman di studenti di Vibo Valentia partiti alle quattro di mattina dalla Calabria per assistere a un recente incontro con Sami Modiano.
Bilancio, sfida anche comunicativa
La specificità del bilancio della Fondazione, ha dichiarato la presidente Ucei Noemi Di Segni, è una sfida anche «di comunicazione sulla Shoah e sul mondo ebraico, in un momento drammatico in cui le comunità ebraiche, insieme ad altri enti e istituzioni, sono chiamate a difendere una verità storica» e il fatto che «gli ebrei e l’ebraismo non sono soltanto Shoah». La presentazione si è aperta con i saluti di Renato Brunetta, il presidente del Cnel: «Ho sempre avuto con il mondo ebraico un rapporto di grande affetto, stima e simpatia. Una simpatia ancora più forte oggi, in questo difficile presente. Pensavo che antiebraico e antisionismo fossero ormai alle spalle, ma non è evidentemente così». Sono tra gli altri intervenuti all’iniziativa anche i parlamentari Maria Elena Boschi (Italia Viva) e Federico Mollicone (Fratelli d’Italia). Un’occasione per fare un bilancio anche di questi primi mesi del 2025. Oltre alle attività che la Fondazione porta avanti tutti gli anni, come le presentazioni dei libri, la presentazione di film, gli eventi didattici e le produzioni, per quest’anno è prevista l’organizzazione di una Summer School per docenti e la pubblicazione di un sito vetrina con una selezione dei documenti di archivio, raccolti assieme a video interviste a testimoni diretti.
a.s.