LE REAZIONI / 2 – Il mondo ebraico si mobilita a difesa di Israele

Se il regime iraniano si dotasse di un’arma nucleare metterebbe in pericolo l’intera civiltà umana. Lo afferma il World Jewish Congress in una nota diffusa dopo l’attacco israeliano ai siti nucleari in Iran. Il Wjc esprime l’auspicio che Israele possa riuscire «nella sua missione di neutralizzare questa minaccia, per il bene della sicurezza globale e del futuro dell’umanità». Sulla stessa linea si pone lo European Jewish Congress: «Nessun popolo e nessun paese può restare inerte quando il suo nemico giurato non solo è impegnato a distruggere la sua stessa esistenza, ma possiede anche la capacità nucleare per attuare il suo piano». Molte voci si sono levate in queste ore nel mondo ebraico. «Se il regime iraniano, come tutto indica, è sul punto di completare una bomba nucleare, contrariamente a tutti gli sforzi internazionali degli ultimi decenni, ci si dovrebbe astenere dal fare la morale a Israele», dichiara Josef Schüster, il presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi.  Per il Board of Deputies of British Jews, «non ci sono dubbi» sul fatto che l’Iran voglia il nucleare e ciò «rappresenta una grave e intollerabile minaccia» non solo per Israele ma per il mondo intero. La Australian Jewish Association «si unisce al mondo libero nel sostenere gli attacchi di Israele contro la Repubblica Islamica dell’Iran». «Siamo al fianco delle Idf e di tutte le forze di sicurezza», sottolinea la Federazione Sionistica Mondiale. La sezione sudafricana dell’organizzazione ritiene che quello di Israele sia un atto necessario «contro una minaccia esistenziale».

(Nell’immagine: Ronald Lauder, il presidente del World Jewish Congress)