ISRAELE – Missili iraniani su Tamra e Bat Yam: numero delle vittime in aumento
Netanyahu agli iraniani: Sollevatevi contro un regime oppressore

È salito a tredici morti e varie centinaia di feriti il bilancio delle vittime causate dalla rappresaglia iraniana in risposta all’attacco israeliano ai siti nucleari e alle strutture militari del regime degli ayatollah. Nella notte tra sabato e domenica un missile ha provocato una strage nel villaggio arabo di Tamra, in Galilea, uccidendo una donna di nome Manar Khatib, le figlie Hala e Shada, rispettivamente di 20 e 13 anni, la loro parente Manal Khatib. Sei le vittime anche a Bat Yam, vicino a Tel Aviv, tra cui una bambina di 8 anni, un bambino di 10, un giovane di 18. I soccorritori sono al lavoro tra le macerie di una palazzina quasi completamente distrutta, ci sono numerosi dispersi. Parlando a YNet, il sindaco di Bat Yam Tzvika Brot ha descritto la situazione sul sito dell’attacco missilistico iraniano: «Anche prima che arrivassero la maggior parte delle forze di soccorso, la strada qui era piena di detriti metallici», ha detto. «C’erano detriti su tutte le auto e le persone giacevano sulla strada, immagini che ricordano davvero il disastro delle Torri Gemelle. Attualmente ci sono 61 edifici danneggiati, di cui sei o sette probabilmente dovremo demolire – e quel numero potrebbe ancora aumentare».
Le prime tre vittime dei missili balistici iraniani caduti nella notte tra venerdì e sabato, erano state Yisrael Aloni, 73 anni, colpito nella città di Rishon LeZion; qui ha perso la vita anche la sessantenne Yevgenia Blinder; Etti Cohen Engel, sulla sessantina, è stata uccisa a Ramat Gan.
Il Magen David Adom, il servizio di primo soccorso di Israele, ha annunciato la mobilitazione di circa 35mila persone tra professionisti e volontari, la dotazione di personale per tutte le 1800 ambulanze e unità mobili di terapia intensiva, insieme alla messa a punto centinaia di ciclomotori di primo soccorso e veicoli specializzati. Dall’inizio dell’operazione, sottolinea MDA, sono state raccolte 1300 unità di sangue «per garantire ampie forniture agli ospedali israeliani». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha invitato in un video gli iraniani a sollevarsi: «È giunto il momento per il popolo iraniano, che rispettiamo, di unirsi attorno alla sua bandiera e alla sua eredità storica, battendosi per la propria libertà dal regime malvagio e oppressivo». Il presidente Isaac Herzog si è invece rivolto ai cittadini di Israele: «Questo è un momento difficile e impegnativo pieno di incertezza e preoccupazione, persino ansia. Quando ci siamo seduti nel rifugio, ho pensato come questi momenti tirino fuori da noi il meglio della responsabilità reciproca israeliana. Siamo in un momento di prova per la nostra nazione. Siamo coraggiosi e dimostriamo più e più volte una resilienza senza precedenti. Abbiamo il privilegio di vivere in una generazione di eroi».
(Nell’immagine: il Magen David Adom in azione in un palazzo colpito da un missile iraniano)