ISRAELE – Netanyahu: Dominiamo cieli Teheran

L’aeronautica militare israeliana «domina i cieli di Teheran» e «questo cambia completamente la natura della compagna». Parola del primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu, oggi in visita alla base aerea di Tel Nof insieme al ministro della Difesa, Israel Katz. Secondo Netanyahu, Israele è «sulla strada per raggiungere i nostri due obiettivi: eliminare la minaccia nucleare e quella missilistica».
Nella notte tra domenica e lunedì, otto droni lanciati dall’Iran sono stati intercettati dalle navi missilistiche della Marina israeliana. Per la prima volta dall’inizio del conflitto, informano le Israel Defense Forces (Idf), l’intercettazione è stata effettuata utilizzando il nuovo sistema di difesa aerea “Barak Magen”, in grado di contrastare «un’ampia gamma di minacce, tra cui droni, missili da crociera, minacce ad alta traiettoria, missili terra-mare e altro ancora». Sempre Israele ha reso noto di aver colpito «circa 25 velivoli senza pilota che rappresentavano una minaccia per i civili», distrutto 120 lanciamissili del regime, circa un terzo della loro dotazione totale, e oltre 20 missili terra-terra, colpendo circa 100 “obiettivi militari” nell’area di Isfahan. Tra questi, risultano all’Idf «siti di stoccaggio di missili, lanciatori di missili terra-terra e centri di comando dove le squadre di lancio si preparavano a effettuare lanci verso il territorio dello Stato di Israele». Anche il numero uno dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) Raphael Grossi ha rilasciato una dichiarazione. Sulla base delle informazioni raccolte, ha spiegato, «non si sono verificati ulteriori danni al sito dell’impianto di arricchimento del combustibile di Natanz dall’attacco di venerdì, che ha distrutto la parte fuori terra dell’impianto pilota di arricchimento del combustibile, uno degli impianti in cui l’Iran produceva uranio arricchito». Il livello di radioattività all’esterno del sito è così «rimasto invariato e a livelli normali» e ciò secondo Grossi indica «che non vi è stato alcun impatto radiologico esterno sulla popolazione o sull’ambiente».